Giuseppe, morto a 20 anni in attesa di trapianto. La sorella: “Me l’hanno ucciso”
"Lo hanno fatto morire dissanguato, non è morto per la fibrosi cistica. Non abbassiamo l'attenzione su questa cosa, solo così posso sapere la verità confidando nella magistratura": è questo lo sfogo che Michela affida a Facebook dopo la morte del fratello. Giuseppe Esposito, 20enne di Napoli, è morto lo scorso 17 maggio all'ospedale Policlinico Umberto I di Roma: affetto da fibrosi cistica, il ragazzo era ricoverato nel nosocomio capitolino dallo scorso 5 maggio, in attesa di ricevere un trapianto di polmoni.
La situazione di Giuseppe era cominciata a precipitare già il 13 maggio, quando gli era stata praticata una tracheotomia. La sera tra il 16 e il 17 maggio, poi, Giuseppe che non può parlare proprio per la tracheotomia subita qualche giorno prima, scrive un messaggio ai genitori – come riporta Il Tempo – nel quale dice di denunciare l'ospedale, perché lo stanno uccidendo. La salute di Giuseppe peggiora definitivamente e, alle prime luci dell'alba del 17 maggio, il 20enne napoletano muore in ospedale. Il Policlinico Umberto I apre un'indagine interna, mentre la Procura capitolina apre un'inchiesta per stabilire le cause esatte della morte e per accertare eventuali responsabilità da parte della struttura ospedaliera. I risultati dell'autopsia, che si attendono entro 60 giorni, dovrebbero fare luce definitivamente sulla vicenda.