Giuseppina Di Fraia, uccisa e data alle fiamme dal marito condannato oggi a 30 anni
È stato condannato a trenta anni di carcere, evitando così l'ergastolo comminatogli in primo grado, Vincenzo Carnevale, l'uomo che tre anni fa uccise la moglie Giuseppina Di Fraia, dandole fuoco dopo averla investita. La nuova sentenza ha tenuto conto del rito abbreviato con cui si è tenuto il processo, rivisto l'aggravante del "mezzo insidioso" e rivisto l'isolamento diurno di Carnvale.
In aula era presenta la figlia maggiore della coppia, in un'altra occasione minacciata dal padre in un'aula di tribunale, e una delegazione istituzionale composta da Alessandra Clemente, assessore ai Giovani e Politiche giovanili del Comune di Napoli, e dalla consigliera con delega alle Pari Opportunità Simonetta Marino, e dalle associazioni contro la violenza sulle donne che hanno dato vita alla "Rete Antiviolenza".
Giuseppina Di Fraia morì il 14 febbraio del 2013 a cinquantadue anni, al termine di tre giorni di terribile agonia in ospedale: al termine dell'ennesimo litigio Carnevale inseguì la moglie per strada a Pianura investendola, poi l'ha fatta salire in macchina e, trascinata lontano da sguardi indiscreti, l'ha cosparsa di benzina dandogli fuoco.