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Gomorra: la serie tv e la città

Gomorra 4 come la realtà: anche i veri narcos usano camion dei rifiuti, botole e frutta

Per l’espediente visto nella puntata di Gomorra andata in onda ieri, 19 aprile, gli sceneggiatori si sono ispirati alla realtà: anche i veri narcos hanno usato camion della spazzatura per trasportare la droga. E, in altri casi, hanno utilizzato meccanismi segreti, finti blocchi di marmo, anche quintali di ananas “farciti” di polvere bianca.
A cura di Nico Falco
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Per tenere incollati gli spettatori allo schermo ci vuole inventiva, creatività, buona fantasia. Ma le stesse caratteristiche sono fondamentali anche per evitare una decina di anni di galera per traffico internazionale di stupefacenti. Capita così che realtà e fantasia si fondano, e che gli sceneggiatori, ancora una volta, attingano dai fatti di cronaca per raccontare le loro storie su pellicola: per l'espediente che si è visto nella settima puntata di Gomorra 4, andata in onda ieri, 19 aprile, gli autori si sono ispirati a fatti realmente accaduti e in varie parti del mondo. Partendo dallo stesso ragionamento, ovvero che difficilmente si controlla un camion della raccolta della spazzatura, anche i pusher veri avevano escogitato lo stesso sistema. La settimana scorsa, a Palermo, un operatore ecologico è stato arrestato dalla Guardia di Finanza: usava il camion dei rifiuti per andare a spacciare senza attirare l'attenzione. Le deviazioni dal percorso stabilito hanno insospettito le fiamme gialle, che hanno perquisito il mezzo trovando 95 grammi di hashish. In un altro caso, proprio come visto in Gomorra, un camion era il sistema di trasporto usato per spostare grossi carichi di droga: nel 2013 un camionista napoletano era stato bloccato dalla Finanza ad Olbia e nel suo mezzo, proveniente da Sassari, era stato trovato un chilo e mezzo di cocaina per un valore di oltre mezzo milione di euro.

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Quando si ha a disposizione solo un mezzo più piccolo, invece, bisogna inventarsi qualche altro tipo di stratagemma. Come quello scoperto nel dicembre 2017 in un'automobile proveniente dall'Olanda e fermata ad un posto di blocco all'ingresso di Napoli: la droga, 8 chili di cocaina pura, era nascosta in botole nascoste sotto il pianale. Il meccanismo si sbloccava con una sequenza: chiave girata, luci accese, retromarcia e con un click su un telecomando partivano due motorini elettrici che svitavano le viti dei finti pavimenti.

Ma non è solo la cocaina ad essere trasportata così. A Roma, nel gennaio 2014, 800 chili di marijuana sono stati trovati in un tir sbarcato il giorno prima a Brindisi: erano nascosti nel vano ricavato in quello che sembrava essere un blocco di marmo pieno. La droga proveniva dall'Albania e veniva spacciata tra Frosinone e i Comuni limitrofi, la banda aveva basi logistiche anche a Roma, nel quartiere Garbatella.

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Risale invece al 2008 uno dei primi sequestri di cocaina nascosta nella frutta, in particolare in ananas veri o finti. Cento chili di droga, proveniente dai cartelli di Medellin, in Colombia, e destinata a una finta impresa di import export ortofrutticolo della provincia di Napoli dietro cui c'era un criminale legato alla camorra di Scampia; dopo quel sequestro ne arrivarono diversi altri, gli ananas alla cocaina erano diventati il nuovo nascondiglio preferito dei narcos sudamericani per inviare la merce ai criminali di mezza Europa: in uno degli ultimi sequestri, a Lisbona, erano stati trovati 745 chili di cocaina.

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