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Gomorra: la serie tv e la città

Gomorra 4, da Napoli ondata di siti streaming e video pirata: “È sbagliato contribuire”

Il cosiddetto ‘pezzotto’, ovvero il ricorso all’illegalità per guardare – gratuitamente o a prezzo ridotto – la tv a pagamento aumenta quando ci sono eventi di rilievo, come particolari partite di calcio o serie tv molto amate come Gomorra 4. Napoli si conferma capitale maglia nera dell’illecito. Il cantante Franco Ricciardi ammonisce i suoi fan via Facebook: “Il pezzotto è pirateria e se si continua ad utilizzare sistemi del genere, serie come Gomorra non si potranno più produrre. Non contribuite”.
A cura di Redazione Napoli
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Il ‘pezzotto‘, ovvero il fasullo, il falsificato, l'accrocchio: dai tempi di Telepiù a Napoli fioccano i modi illeciti per guardare la pay tv senza pagarla o pagando molto meno di un abbonamento. Con il web, la fibra ottica e l'ipTv le tecniche si sono fatte sempre più raffinate e a buon mercato. La Polizia Postale di Napoli e la Guardia di Finanza, insieme alle Procure di Napoli, Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere, sono da tempo sulle tracce di chi ha fatto del ‘pezzotto' un business, offrendo abbonamenti Sky, Dazn Netflix, Sport Sky a meno del prezzo di mercato.

Tra i programmi più gettonati ci sono ovviamente le serie tv più famose, dall'Amica geniale a  Gomorra 4, i cui link per la visione gratuita in streaming fioccano incredibilmente anche sui social network. Guardare in streaming la serie tv Gomorra, a meno che non lo si faccia attraverso la piattaforma televisiva ad hoc, è illegale. In tal senso arriva un ammonimento con annesso mea culpa del cantante Franco Ricciardi. Sul suo profilo Facebook Riccardi scrive:

Ciao wagliù,
involontariamente ho commesso un errore postando un filmato fornitomi da terzi e che si è svelato piratato. Il pezzotto è pirateria e se si continua ad utilizzare sistemi del genere, serie come Gomorra non si potranno più produrre. Non usate i pezzotti. Non contribuite alla pirateria.

Proprio oggi, nell'ambito di una  indagine condotta per conto della Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali è emerso un nient'affatto invidiabile primato di capitale del ‘pezzotto': sono circa 4,6 gli italiani che guardano illegalmente eventi di pay tv pagando un abbonamento ad uno di questi servizi  – manco a dirlo, illeciti – di iptv. Parliamo – spiega la stessa indagine – di un giro d'affari da 200 milioni l’anno su cui ha messo le mani la criminalità organizzata. Con la Campania, Puglia, Sicilia, Lombardia le regioni più interessate.

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