Gomorra, condanna a 8 anni per il boss che impose il “pizzo” alla produzione
L'arredamento barocco, le vistose suppellettili, gli ori, la ricchezza ostentata fino al kitch della villa del Napoletano che ha reso così verosimile l'ambientazione della casa del boss nella fiction tratta dal best seller di Roberto Saviano, ha avuto davvero un prezzo troppo alto. Oggi la sentenza del giudice dell'udienza preliminare Paola Piccirillo ha condannato il boss di Torre Annunziata Francesco Gallo, il padre, Raffaele, e la madre, Annunziata De Simone, a otto anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti della società che ha prodotto "Gomorra, la serie". Il pubblico ministero Pierpaolo Filippelli aveva chiesto una pena di nove anni. I tre sono colpevoli di aver imposto un costo enormemente superiore all'affitto dell'immobile alla società che ha prodotto la serie andata in onda su Sky nella primavera 2104. Arriva così l'epilogo del caso giudiziario scoppiato all'indomani della messa in onda della fiction, quando un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha rivelato i retroscena della produzione trasmessa ormai in tutto il mondo e acclamata come il successo della televisione italiana.