Grillo contro le Province, ma il M5S presenta lista per la Città Metropolitana di Napoli
Sono state rese note le liste per le elezioni alla Città Metropolitana di Napoli, tra sorprese e polemiche. Desta stupore, in particolare, il fatto che il Movimento Cinque Stelle abbia deciso di presentare una lista con l’obiettivo di conquistare qualcuno dei ventiquattro scranni a disposizione. Il leader del Movimento, Beppe Grillo, ha, infatti, tuonato più volte per chiedere l’abolizione delle province. “Rappresentano un "poltronificio" utile a piazzare politici, parenti e amici ammanicati, nonché a provvedere alle loro nomine in aziende partecipate ed altre controllate” scriveva giusto due anni fa sul suo blog in un post dal titolo "Le province devono essere soppresse. Singolare che, oggi, a Napoli, anche i grillini corrano per conquistare qualcuna di quelle poltrone tanto vituperate.
La lista è composta da tredici nominativi, prescelti tra i consiglieri eletti in tutte le aree della provincia. Tra questi, anche uno dei due consiglieri del capoluogo, Matteo Brambilla, già candidato sindaco a Napoli (arrivato quarto al primo turno, mentre le sue colleghe Virginia Raggi e Chiara Appendino volavano verso la conquista della poltrona di primo cittadino a Roma e Torino) ed il primo consigliere della storia dei Movimento Cinque Stelle in Campania, Danilo Roberto Cascone, ex capogruppo a San Giorgio a Cremano.
“Il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. – continuava Grillo – Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali. La coerenza è una virtù che sopravvive solo nelle fila del Movimento 5 Stelle.” Pensieri in contrasto con quanto scritto appena un mese prima, quando "con un voto in rete si è deciso comunque di prendere parte esclusivamente alle elezioni costituenti per le città metropolitane, – spiegava sempre il blog – pertanto i consiglieri comunali eletti nelle liste del M5S nei comuni facenti parte delle città metropolitane organizzeranno delle liste." Alla faccia della tanto sbandierata coerenza.
Una nuova polemica si è sollevata anche in casa PD, dove la lista è stata presentata in modo raffazzonato, senza nomi di spicco ed incompleta: il partito, saldamente al governo nella maggioranza dei Comuni della provincia, ha trovato solo dodici tra sindaci e consiglieri disposti a correre per la Città Metropolitana, per posti che, è bene ricordarlo, non danno diritto ad alcuna indennità, gettone o benefit. Solo un primo cittadino candidato: quello di Cardito, Giuseppe Cirillo. Giugliano in Campania è rappresentata in lista da ben due consiglieri, mentre Napoli solo da uno: la new entry Alessia Quaglietta. Caustico il commento di uno dei big del partito partenopeo, il consigliere regionale Antonio Marciano: “12 i candidati del PD alla città metropolitana. Giusto il numero minimo per presentare la lista. Così siamo messi. Qualcuno lo dica a Renzi, casomai avesse ancora dubbi.”
Il centrodestra si presenta unito, ma in modo del tutto singolare: tutti sotto la bandiera di Forza Italia, non solo i berlusconiani ma anche gli esponenti di Fratelli d’Italia e delle liste civiche che compongono la variegata galassia di un’area che prima era compatta ed ora è lacerata da divisioni. Tra i candidati, anche Andrea Santoro, consigliere comunale appena rieletto, esponente della lista civica Napoli Popolare ed uomo vicinissimo all’ex europarlamentare Enzo Rivellini.
L’area De Magistris ha inserito in un’unica lista tutti gli esponenti dell’area “antagonista” che compongono il frastagliato mondo che sostiene il primo cittadino. L’elenco è capeggiato dal vicesindaco metropolitano uscente Elena Coccia. Presenti anche i consiglieri comunali Elpidio Capasso, Francesco Iovino, Salvatore Pace, Carmine Sgambati ed anche David Lebro, l’esponente di riferimento dell’area cattolica che appoggia l’ex magistrato. La quinta lista in lizza è quella di Area Popolare, in cui sono confluiti esponenti di Udc e Ncd, che hanno ancora diversi zoccoli duri in roccaforti nella provincia partenopea. A capeggiarla il consigliere comunale partenopeo Mimmo Palmieri.