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Grow Box per coltivare marijuana in casa? Ecco come i carabinieri riescono a scoprirle

I carabinieri hanno scoperto a Pianura una grow box nascosta dietro un pannello nel salone di un pregiudicato; nei giorni scorsi un’altra serra per la coltivazione di marijuana, artigianale, era stata trovata in casa di un uomo arrestato per violenza sessuale. Negli ultimi tempi sono aumentati i sequestri di questo tipo di strumento, usato per lo più per le piazze “fuori sistema”.
A cura di Nico Falco
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Su Internet costano circa 200 euro, ma per i modelli più economici si scende anche a poche decine di euro. Sono facili da usare: grazie a strutture chiuse, kit di illuminazione con diverse lampade e fertilizzanti creano artificialmente le condizioni per la coltivazione. E ci si può far crescere di tutto. Anche la marijuana. In pochi metri quadrati, senza aver bisogno di grossi appezzamenti di terra e di condizioni climatiche favorevoli. Proprio per questo ultimo scopo le grow box sembrano essere uno degli strumenti più ricercati dai consumatori di marijuana e, soprattutto, da chi ha deciso di mettere su una piazza “fuori sistema”, non legata alle organizzazioni criminali, per uno spaccio “controllato”. Fin quando non arrivano in casa le forze dell'ordine, che riescono a scoprirle seguendo diversi sistemi. Oltre alle indagini tradizionali, uno degli indicatori che fanno nascere i sospetti sono le bollette della luce troppo salata: in diverse occasioni è stato scoperto che il consumo anomalo era determinato proprio dal kit di illuminazione.

L'ultimo sequestro risale a pochi giorni fa, a Pianura. I carabinieri della Compagnia Vomero e della stazione Vomero – Arenella hanno scoperto una grow box in casa di una coppia, nascosta dietro uno sportello mimetizzato nel salotto. In manette sono finiti Fabrizio Papa, 38 anni, già noto alle forze dell'ordine, e la moglie, Rosaria Di Vicino, coetanea. Nella “stanza segreta” i militari hanno sequestrato 18 piante, sistemi per l'illuminazione, l'irrigazione e la ventilazione. Nel comò della camera da letto, invece, c'erano 4 confezioni di marijuana, 10 grammi di mannite, solitamente utilizzato per il “taglio” delle sostanze stupefacenti in modo da aumentarne il volume, 1500 euro in contanti e 2 banconote da 50 euro false. Intorno alla casa, come protezione, c'era un sistema di videosorveglianza abusivo che inquadrava il perimetro della struttura. I due sono stati arrestati per coltivazione di stupefacente e condotti in carcere.

Pochi giorni prima un'altra grow box era stata trovata, nello stesso quartiere, in casa di un uomo arrestato per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti persecutori. Nella taverna dell'abitazione in cui l'uomo viveva con la moglie c'erano una serra artigianale composta da telo e lampade, 528 grammi di marijuana, 2 piantine e 2 semi, 2 bilancini di precisione e bustine di cellophane.

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