“I bambini a Napoli muoiono di fame, aiutali”: lo spot pietista fa arrabbiare i campani
"Papà è in carcere e io non ho nulla da mangiare". Ciro, questo il nome del ragazzino ritratto sul manifesto del progetto "Tutti a tavola!" di Arca Onlus e Fondazione Mediolanum, appare seduto in terra con le braccia intorno alle ginocchia e la testa mestamente abbassata. In basso si legge: "Ecco cosa succede ogni giorno ai bambini di Napoli, incredibile". L'immagine è studiata per sensibilizzare al problema della malnutrizione in alcune aree di Napoli. Avete letto bene, malnutrizione. “Solo in Campania 155 mila vivono oggi in condizione di povertà assoluta – si legge sul sito di Mediolanum, che sponsorizza l'iniziativa – l’80% delle famiglie è costretto a ridurre le spese per l’acquisto di generi alimentari e il 22% dei ragazzi deve abbandonare la scuola prima del diploma. Le situazioni più critiche si registrano in particolare nel Rione Traiano di Napoli e nei comuni limitrofi di Bacoli e di Monte di Procida. È qui che Tutti a tavola! concentrerà il suo intervento. Obiettivo? Assistere 1.250 bambini in condizioni di disagio attraverso un’azione di aiuto, che parta dal cibo per coinvolgere ogni momento della giornata di un bambino”. Se è vero che a Napoli in diversi quartieri i minori vivono in condizioni di sofferenza economica e sociale, è anche vero che sono ben lontani dall'immagine pietosa e stereotipata che si propone nella campagna pubblicitaria di Mediolanum, come evidenziato anche dal quotidiano online Identità Insorgenti, che ne riporta notizia.
Sul sito di Mediolanum, appare anche un video che mostra in maniera quasi caricaturale famiglie e bambini partenopei davanti a piatti tristemente vuoti mentre sul sito si legge che “L’attenzione di Progetto Arca si concentrerà in queste 3 aree (Rione Traiano di Napoli e comuni limitrofi di Bacoli e di Monte di Procida) che presentano un significativo numero di famiglie in situazioni economiche e giudiziarie difficili, con almeno uno dei due coniugi in prigione o agli arresti domiciliari. Queste famiglie non riescono a garantire le condizioni minime e indispensabili per una crescita sana dei propri figli come dimostrato dai dati relativi alla dispersione scolastica e alla rilevanza dell’obesità in età pediatrica. Queste periferie, caratterizzate da una forte diffidenza verso i servizi socio assistenziali e dalla carenza di strutture ricreative per i bambini e i ragazzi, sono pervase e dominate dalla microcriminalità che sempre più coinvolge ragazzi e minori. Una situazione drammatica, quella che si vive in questi rioni, e che aumenta la marginalizzazione e la disgregazione sociale creando dei circoli viziosi di rassegnazione e abbandono”.
A fronte di problemi come l'abbassamento della soglia di povertà, la dispersione scolastica, e il disagio sociale – che però continuano ad avere ben poco a che fare con scenari di denutrizione – Arca e Mediolanum propongono un'iniziativa che unisce all'intento di "sfamare" i bambini meno fortunati anche quello di educarli alla corretta alimentazione e intrattenerli con attività ludiche. Il fitto programma dell'iniziativa Tutti a tavola infatti prevede merende colazioni gite e attività. Se questo è lo scopo finale dell'iniziativa intrattenere ed educare i ragazzi e i genitori ad una sana alimentazione, mostrare drammatici scenari di fame e miseria, non è forse eccessivo? Ma soprattuto, non rischia di diventare, questa campagna del dolore, una sorta di boomerang per le benintenzionate Arca e Mediolanum?