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I carabinieri sequestrano 9 tonnellate di caffè colombiano, pronto a finire nei bar napoletani

I carabinieri hanno sequestrato quasi 10 tonnellate di caffè verde colombiano, stipate a Castellammare di Stabia nel deposito di una ditta che si occupa di import-export di caffè. Il magazzino non risultava in possesso delle registrazioni sanitarie e quindi non adeguato a contenere generi alimentari; durante l’ispezione sono state evidenziate irregolarità in materia sanitaria. Il titolare è stato diffidato.
A cura di Redazione Napoli
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Quasi dieci tonnellate di caffè verde colombiano, per un valore complessivo sul mercato di circa 22mila euro, sono state sequestrate dai carabinieri nell'ambito di controlli specifici predisposti nelle strutture di stoccaggio di attività commerciali all'ingrosso. Erano stipate in un magazzino senza registrazione sanitaria, usato da una ditta di import-export che opera nel commercio all'ingrosso di caffè, a Castellammare di Stabia. La merce, per totali 9,6 tonnellate, è stata sequestrata dai carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Salerno, in collaborazione col personale dell'Asl di Castellammare di Stabia.

Nel corso dell'ispezione sono state accertate irregolarità in materia sanitaria, quali manipolazione del prodotto non autorizzata e assenza del manuale di autocontrollo Haccp, che hanno condotto al divieto di commercializzazione del caffè e alla diffida del titolare. Haccp è una sigla inglese. Significa Hazard Analysis and Critical Control Points, ovvero sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici ed è un insieme di procedure il cui obiettivo è tutelare e garantire la salubrità degli alimenti, basate sulla prevenzione anziché l'analisi del prodotto finito.

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