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I Casalesi dominavano anche negli ospedali: maxi blitz della Dia, 24 arresti

La camorra con l’aiuto della politica gestiva appalti per costruzioni e forniture legate agli ospedali: l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli dopo 2 anni di lavoro tira le fila dell’inchiesta “Croce nera”. Decine gli arresti, sequestri milionari. Fra i politici coinvolti anche l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino. In manette due esponenti di Forza Italia fra cui l’ex consigliere regionale Angelo Polverino.
A cura di Redazione Napoli
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Avevano le mani anche negli ospedali della provincia di Caserta dove gestivano tutto, dalle forniture agli appalti, gli esponenti del Clan dei Casalesi. Stanotte ventiquattro persone sono state arrestate in un'operazione della Dia di Napoli nell'ambito di un'inchiesta su appalti truccati delle Asl di Caserta aggiudicati a imprese del sanguinoso clan campano, con l'appoggio di politici e amministratori pubblici. In corso anche numerosi sequestri di società e di beni. L'indagine, durata più di due anni, è stata supportata da intercettazioni telefoniche e audio-video eseguite anche all'interno dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta.

Casalesi e ospedali: l'inchiesta "Croce nera"

Secondo l'ipotesi accusatoria dell'inchiesta denominata in codice "Croce nera" sono emerse "la piena operatività, all'interno della struttura sanitaria, del clan Zagaria", fazione dei Casalesi attiva a Casapesenna, e "una pervasiva e consolidata rete di connivenze e collusioni" che si sono venute a creare sotto la regia dei boss della camorra casertana, tra "appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell'imprenditoria". Legami attraverso i quali il "sistema degli Zagaria – si legge in una nota – riusciva a controllare e gestire, in regime di assoluto monopolio, gli appalti e gli affidamenti diretti di lavori all'interno dell'ospedale casertano". Il sodalizio mafioso, negli ultimi anni, si era "gradualmente infiltrato nel tessuto politico-amministrativo della struttura sanitaria casertana, trasformandosi in un complesso apparato in grado di gestire gli affidamenti dei lavori pubblici in assoluta autonomia, potendo contare sul potere derivante dalla matrice mafiosa". Nell'operazione sono state poste sotto sequestro preventivo quattro ditte (Odeia srl, R.D. Costruzioni, Luigi Iannone e Salvatore Cioffi), 18 immobili, undici terreni, un box auto, tre autovetture e quote societarie per un valore di 12 milioni di euro.

Politica e camorra insieme per gli appalti

Il defunto boss della fazione di Casapesenna dei Casalesi, Francesco Zagaria, cognato dell'ex super latitante Michele, inviava alla moglie Elvira ‘pizzini' con i quali indicava a quale dei candidati dare l'appoggio del clan durante competizioni elettorali: il fatto emerge dall'inchiesta che ha fatto scattare le manette, tra gli altri, per Elvira Zagaria, sorella di Michele e moglie di Francesco, diventata nel tempo, soprattutto dopo la morte del coniuge, il dominus delle attivita' del clan che aveva consolidato una rete di connivenze con politici per ottenere il monopolio degli appalti per l'ospedale di Caserta. Tra i politici coinvolti, anche l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino già finito agli arresti per essere stato considerato l'anello fra politica e "Gomorra" casertana.

Coinvolti anche Polverino e Magliulo di Forza Italia

Angelo Polverino, all'epoca dei fatti consigliere regionale, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, e il consigliere provinciale Antonio Magliulo, entrambi di Forza Italia, sono stati arrestati nell'ambito del maxi blitz di oggi. Secondo la Dda di Napoli, i due, entrambi vicini all'ex coordinatore regionale della Campania di Forza Italia, Nicola Cosentino, tuttora detenuto per presunti legami con il clan dei Casalesi, erano "direttamente impegnati" nella "copertura politica" dell'organizzazione mafiosa casalese.

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