I napoletani preferiscono il negozio “amico”. E diffidano dalla pubblicità
Secondo una ricerca dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, presentata oggi, che riguarda i consumi di cibo, abbigliamento e tecnologia, i napoletani scelgono ancora in maniera tradizionale. Dal commerciante "amico", al marchio di qualità, gli elementi che orientano i consumi dei napoletani restano quelli di sempre. "La ricerca si era data come obiettivo quello di avviare una riflessione sull'evoluzione degli strumenti di comunicazione e dei fattori di influenza nei processi di acquisto" spiegano dall'ateneo napoletano – e si è basata su un campione di 500 cittadini napoletano di tutte le età. L'esito del lavoro ci racconta come il consiglio di un amico e la fidelizzazione ad un esercizio commerciale sono oggi strumenti di persuasione molto più forti della pubblicità, almeno per i napoletani. "Risultati sorprendenti" vengono infatti definiti dal Suor Orsola Benincasa in una nota alla stampa.
In netto calo l'influenza generata dalle pubblicità in Tv, peggio ancora i consigli delle rubriche televisive e su tutti i mezzi di comunicazione tradizionale. In ascesa invece l'efficacia dei messaggi promozionali sul web. Soprattutto tra i giovani gli spot sui siti web, sui blog, sui forum riescono ad orientare gli acquisti, così come quelli lanciati sui social media da Facebook a Twitter. Inoltre, sempre per i più giovani, lo strumento della ricerca su internet si afferma sempre di più come mezzo utilizzato per arrivare alla scelta del prodotto. Per casalinghe, pensionati e commercianti invece il web cala nelle opzioni di influenza sugli acquisti in favore però del "passaparola" e dell'affidabilità del marchio del prodotto. Al lavoro di ricerca hanno preso parte ventidue studenti del corso di laurea magistrale in "Comunicazione pubblica e d'impresa" coordinati dal professor Umberto Costantini, docente di Teoria e tecnica dell'analisi di mercato.