video suggerito
video suggerito

“I pazienti curati per terra a Nola? È solo colpa dei tagli”: l’affondo della Cgil

L’affondo del sindacato al presidente della Regione Vincenzo De Luca e al Governo: “Tagli e sovraffollamento: così siamo costretti a lavorare”. “Esistono situazioni ataviche delle quali da sempre ci facciamo portavoce – si legge in una nota – Un disagio per carenza, in primis, di personale, poi per quella di mezzi a disposizione della struttura, come le barelle, di cui si si è richiesto l’aumento, con un ulteriore acquisto”.
A cura di Gaia Bozza
40 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Dopo la foto-choc dell'ospedale di Nola e le criticatissime parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che invoca il licenziamento per i medici che hanno assistito in condizioni di emergenza due persone in crisi respiratoria, una risposta forte – per il presente e per il passato – arriva dal sindacato: "Esistono situazioni ataviche delle quali da sempre ci facciamo portavoce – si legge in una nota della Cgil – Un disagio per carenza, in primis, di personale, poi per quella di mezzi a disposizione della struttura, come le barelle, di cui si è richiesto l'aumento, con un ulteriore acquisto". Acquisto che, evidentemente, non c'è stato.

Il sindacato si schiera al fianco dei lavoratori e rincara la dose: "La popolazione è sempre più anziana, l'ospedale si trova in una zona dove afferiscono utenti anche dall'irpinia, intorno agli 800.000 abitanti". E snocciola i dati: in pochi giorni ci sono stati 1200 accessi al pronto soccorso e il presidio, per il quale la Cgil ricorda progetti di espansione mai partiti, ha solo 107 posti letto e non idoneo a gestire emergenze di rilievo. "E' troppo facile giocare a fare audience – continua la nota – C'è solo da complimentarsi con i lavoratori che hanno dati segno di grande responsabilità, professionalità, abnegazione. In condizioni di emergenza la catena dell'assistenza dovrebbe funzionare senza criticità né falle". Eppure, questo non accade: "La medicina di base non fa da filtro, il 118 non smista altrove, l'ospedale non ha avuto lo slancio tanto annunciato".

Poi l'affondo alle istituzioni, Regione in testa: "Non ci risulta nessun appoggio quando i territori difendevano le loro strutture sanitarie chiedendone il potenziamento. Gli atti aziendali precedenti e quello attuale, parlano chiaro. La popolazione ha dovuto subire tagli, meno medicina territoriale, meno prevenzione. In quest’area immensa, si è privilegiato il privato, cosiddetto di eccellenza, per una sanità pubblica mediocre. E adesso, si sospendono i lavoratori. Ma perché ? Per aver fatto il loro dovere, in condizioni impossibili ? Una tv nazionale, manderà mai in onda un servizio sul privato convenzionato? O dobbiamo per forza credere che il privato sia solo eccellenza?".

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views