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I top e i flop delle comunali 2016 a Napoli

Boom di Mara Carfagna, di Alessandra Clemente e di Salvatore Madonna. A casa Carmine Attanasio e Pietro Rinaldi, ma anche il candidato di Ala che ha fatto campagna elettorale con la foto del cognato di un boss della camorra morto di recente.
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A distanza di quindici ore dall’inizio dello spoglio per le comunali di Napoli, mancano ancora i risultati ufficiali di diverse di sezioni. Con dati così ballerini diventa quasi impossibile calcolare i seggi che spetteranno alle singole liste, anche perché molto è legato al risultato del ballottaggio: chi vincerà prenderà 30 seggi su 48, mentre gli altri dovranno essere divisi tra il perdente, i candidati apparentati con Valeria Valente e quelli del Movimento Cinque Stelle. Certi di non entrare in consiglio i candidati consiglieri legati ai candidati sindaco che non hanno superato il 3%, a cominciare da quelli di Fratelli d’Italia.

È comunque già possibile stabilire i “top” ed “flop” di queste elezioni, anche con dati parziali. Il candidato più votato della città è una donna: si tratta dell’ex ministro Mara Carfagna, capolista di Forza Italia, che dovrebbe chiudere il conto a circa seimila voti di preferenza. Voti che non si tradurranno quasi certamente in un’attività politica sul territorio, visto che è probabile si dimetta non appena proclamata eletta. Tra gli uomini, il più votato della città, è Salvatore Madonna del Partito Democratico, dipendente dell’Anm e consigliere uscente. Nelle liste apparentate con Luigi De Magistris, il risultato migliore è quello dell’ex assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente, che dovrebbe sfondare il tetto delle quattromila preferenze.

Restando nella coalizione De Magistris, nella lista “Sinistra in Comune”, che univa Sel e Rifondazione Comunista, è arrivato primo l’assessore uscente allo sport Ciro Borriello. David Lebro, cattolico vicino all’ex ministro del Pd Giuseppe Fioroni ma a Napoli candidato con la “coalizione antagonista”, è il più votato della civica “La città con De Magistris”. Per i Verdi torna nel civico consesso l’ex consigliere comunale e regionale Stefano Buono. Nella civica “De Magistris sindaco” ottimi risultati degli uscenti: torneranno in consiglio Gabriele Mundo e Fulvio Frezza. Buon risultato anche per la new entry Manuela Mirra.

Tra i candidati del gruppo di Valeria Valente, dopo Madonna torna in consiglio comunale per il Pd Aniello Esposito, conosciuto in città con il pittoresco soprannome di Bobò. Dentro anche Federico Arienzo, Alessia Quaglietta, Anna Ulleto. Mimmo Palmieri è in consiglio per Napoli Popolare, nome utilizzato in campagna elettorale per la lista del Nuovo Centrodestra. In appoggio a Lettieri, buoni risultati di Salvatore Guangi, Stanislao Lanzotti e Umberto Minopoli nella lista di Forza Italia. La lista “Prima di Napoli” vede l’ottimo risultato dell’uscente Marco Nonno.

Passando ai flop, non rientrerà in consiglio comunale il “collezionista di bandiere” Carmine Attanasio: dopo aver girato parecchi partiti si è accasato nel Pd, ma ha preso troppo pochi voti. Così pure la sua ex compagna nei Verdi Teresa Caiazzo, che non ha raccolto neppure 300 preferenze e termina la sua esperienza da consigliere comunale. A casa anche l’esponente dei centro sociali Pietro Rinaldi, ben sotto i mille voti di preferenza, che potrebbe, però, rientrare, se qualche eletto della sua lista civica in appoggio a De Magistris fosse chiamato in giunta. Fuori anche il politico di destra di lungo corso Vincenzo Moretto, sicuro di entrare in consiglio solo con la vittoria di Lettieri, poiché è arrivato secondo nella lista “Prima di Napoli”. Non ce la fa neppure Giuseppe Riganato, che ha avuto il suo momento di visibilità per aver pubblicizzato la sua candidatura con un manifesto su cui compariva anche un morto, cognato di un boss: è arrivato solo terzo nella lista dei verdiniani di Ala.

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