Ibra, il senegalese che ha reagito a una rapina diventa un eroe
"Sabato sera alle sei e mezza stavo tornando a casa con mia sorella e a meno di 500 metri da casa due persone sul motorino si sono avvicinate, hanno preso la borsa di mia sorella e sono fuggite". È il racconto di Ibra, un cittadino senegalese che sabato a Napoli ha tentato di reagire ad una rapina messa in atto da due malviventi a bordo di un motorino, scontrandosi con la resistenza di alcuni residenti della zona che lo hanno bloccato impedendogli di raggiungere i malviventi. Era ormai sera, come racconta Ibra, quando i due balordi lo hanno affiancato mentre percorreva corso Garibaldi insieme a sua sorella, in visita dalla Francia. Due banditi a bordo di uno scooter li hanno affiancati e hanno strappato alla ragazza la borsa contenente gli effetti personali e il passaporto. "Due persone mi tenevano bloccato" racconta Ibra ai microfoni di napoli.fanpage.it, spiegando come alcuni dei presenti lo trattenessero dal correre dietro ai ladri, come gli era venuto istintivo di fare. "Intorno c'erano tante persone" spiega il cittadino senegalese, a Napoli ormai da sei anni, ma nessuno ha fatto niente per aiutarmi, di sera – commenta – è difficile che qualcuno intervenga per darti una mano". Dopo qualche tempo finalmente arrivano sul posto i carabinieri, quando ormai sul posto non c'è più traccia dei due malviventi.
Ibra: "Nonostante tutto difendo questa città"
"Oggi ho avuto una giornata di festa al lavoro – conclude Ibra commosso e frastornato dalle dimostrazioni di riconoscenza e di affetto – perché dovevo tornare dai Carabinieri ma da martedì riprendo a lavorare. In sei anni che sto a Napoli è il primo caso di aggressione che riguarda me o miei cari. Ho scelto di vivere a Napoli invece di stare a Parigi o a Milano dove pure vivono mie parenti perchè qui mi trovo bene. Il mio datore di lavoro mi rispetta e mi paga regolarmente ed io mi trovo bene qui. Nonostante tutto io difendo questa città che mi ha accolto a braccia aperte".
I residenti del quartiere: "Per noi è un eroe"
Anche se non è riuscito a recuperare la refurtiva e acciuffare i rapinatori come avrebbe voluto, Ibra è stato accolto come un eroe dai residenti e dai commercianti del quartiere. Oggi Ulderico Carraturo, commerciante della zona e titolare dell'omonima caffetteria e pasticceria che affaccia a Corso Garibaldi che ha chiamato i Carabinieri durante l'aggressione ha voluto stringere la mano al senegalese assieme a Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e con lui ha lanciato il nuovo progetto anti-degrado Save Porta Capuana."Ibra è oramai trattato nel quartiere come un eroe. La gente lo ferma per strada e gli stringe la mano, lo abbraccia, gli chiede di continuare ad essere coraggioso perché Napoli ha bisogno di questi esempi. È diventato – spiega Borrelli – un simbolo positivo della città, suo malgrado". "L'ho voluto come testimonial della nostra campagna per salvare Porta Capuana – continua Ulderico Carraturo – perchè il quartiere ha bisogno di esempi di legalità e di persone capaci di reagire alla criminalità e illegalità dominante e dilagante".