Il 1° agosto la Chiesa celebra Sant’Alfonso dei Liguori che compose Quanno nascette Ninno
Sant'Alfonso Maria de Liguori nacque a Napoli il 27 settembre 1696 da una famiglia nobile, primo di otto figli. Solo dodicenne si iscrisse all'Università di Napoli e a sedici era già avvocato e per esercitare l'attività forense dovette aspettare la maggiore età. Sant'Alfonso è stato anche vescovo e compositore italiano, Pio IX lo ha dichiarato Dottore della Chiesa nel 1871. Nel 1718 gli fu concessa la nomina a giudice del Regio portulano di Napoli. Frequentò la Confraternita dei dottori e chiese come impegno di poter far visita ai malati del più grande ospedale di Napoli. Dopo aver esercitato la professione per diversi anni, senza aver mai perso una causa , all'apice della carriera nel 1723 per una palese ingiustizia conobbe la sconfitta. L'evento che vedeva contrapposti per un feudo di Amatrice, in provincia di Rieti, il Duca Orsini e il Granduca di Toscana, lo convinse a lasciare la toga, un'idea che già stava valutando da tempo. Fu allora che Sant'Alfonso decise di consacrarsi al Signore e fu ordinato sacerdote nel 1726.
Durante il suo ministero Sant'Alfonso Maria de Liguori si dedicò completamente ai poveri della Napoli del suo tempo. Nel 1730 lasciò Napoli e con il vescovo di Castellammare di Stabia, fondò la Congregazione del SS. Salvatore e nel 1760 lui stesso venne nominato vescovo di Sant'Agata e governò la sua diocesi fino alla morte, avvenuta il 1 agosto del 1787. Sant'Alfonso è ricordato per essere l'autore di molte opere letterarie, teologiche e celebri melodie, tra le quali Quanno nascette Ninno, da cui deriva Tu scendi dalle stelle e il volume Le glorie di Maria, essendo stato un folle innamorato della Madonna, della quale insieme a San Bernardo pensava che fosse "l'unica porta per il Paradiso". Sant'Alfonso Maria de Liguori è annoverato tra i 52 compatroni di Napoli.
Le regole del buon avvocato secondo Sant'Alfonso
Preoccupato dalla malizia e dalla menzogna con cui agivano i suoi colleghi, prima di desistere dalla carriera ed essere ordinato sacerdote scrisse una lista di condotte etiche che possono essere applicate anche oggi:
1 – Non è mai lecito accettare cause ingiuste, perché sono perniciose per la coscienza e il decoro
2 – Non si deve difendere una causa con mezzi illeciti
3 – Non si deve caricare il cliente con troppe spese, con l'obbligo di restituire ciò che non è necessario
4 – Le cause dei clienti devono essere trattate con la dedizione con cui si trattano le proprie
5 – Bisogna studiare i processi per trarne le argomentazioni precise per difendere la causa
6 – Spesso la dilazione e la trascuratezza degli avvocati pregiudicano i clienti, e i danni devono essere riparati, altrimenti si pecca contro la giustizia
7 – L'avvocato deve implorare da Dio il suo ausilio nella difesa, perché Dio è il primo protettore della giustizia
8 – Non è degno di lode un avvocato che accetta molte cause, superiori ai suoi talenti, alle sue forze e al tempo di cui dispone, che spesso gli mancherà per prepararsi alla difesa
9 – La giustizia e l'onestà non devono mai essere separate da un avvocato; anzi, devono essere sempre conservate come la luce dei suoi occhi
10 – Un avvocato che perde una causa per negligenza è obbligato a riparare i danni
11 – Nel difendere le cause bisogna essere veri, sinceri, rispettosi e ragionevoli
12 – I requisiti di un avvocato sono scienza, diligenza, verità, fedeltà e giustizia.