Il 27 settembre la Chiesa ricorda San Vincenzo de’ Paoli, il santo dei poveri
San Vincenzo De' Paoli ha dedicato la sua vita alla cura e al sostegno dei poveri. Nato a Pouy in Guascogna, oggi Saint-Vincent-de-Paul, il 24 aprile del 1581, fu ordinato sacerdote a 19 anni. Nel 1605 mentre viaggiava da Marsiglia per raggiungere Narbona fu rapito dai pirati turchi e fatto schiavo. Fu liberato due anni dal suo stesso padrone che nel mentre aveva convertito.
San Vincenzo De' Paoli, nacque da una famiglia modestissima. Fino all'età di 15 anni per aiutare i genitori lavorò nei campi e badò ai porci. Per la sua grande intelligenza, un avvocato si impegnò a sostenerlo negli studi e fu avviato alla vita ecclesiastica, frequentando il collegio francescano di Dax, e successivamente iscrivendosi all'Università di Tolosa per seguire un corso di teologia. In quel periodo visse una delle vicende più forti della sua esistenza: mentre viaggiava per raggiungere Narbona, fu rapito e fatto schiavo. Due anni dopo riuscì a farsi liberare, dopo essere stato venduto a tre padroni diversi, di cui l'ultimo era un frate rinnegato che per amore del denaro si era fatto musulmano. Dopo la schiavitù, giunse in Provenza nel 1607 e fondò alcune associazioni, mai secondo un piano prestabilito, ma sempre per rispondere alle necessità contingenti, secondo i bisogni reali che il momento presentava.
A 31 anni, San Vincenzo lasciò da parte le preoccupazioni materiali e e ambizioni di carriera e cominciò a insegnare il catechismo, visitare gli infermi ed aiutare i poveri. Accettò l’incarico di precettore del primogenito di Filippo Emanuele Gondi, governatore generale delle galere e nei quattro anni in cui visse nel castello dei signori Gondi, constatò le condizioni di vita dei ricchi e dei poveri parigini dell'epoca. I ricchi nutrivano la speranza di godere nell’altra vita dei beni celesti, mentre i poveri dopo una vita di stenti e disgrazie erano convinti di meritare l'inferno. A questo si aggiunse la consapevolezza delle difficili condizioni di vita dei malati poveri, di cui fece esperienza durante il suo ministero nelle campagne di Chatillon-le-Dombez, una volta lasciato il castello della famiglia Gondi. Da questa necessità nacque la carità organizzata di San Vincenzo De' Paoli, la cui associazione prese il nome di Serve dei poveri. Le opere di carità di queste volontarie si basava sul concetto che tutto deve partire dall'amore e che in ogni povero ci sia Gesù. Una volta trasferitosi a Parigi, San Vincenzo si rese conto che in città la povertà era ancora più aspra e lì fondò nel 1629 le Suore dei poveri che presero il nome di Dame della Carità. Dell'associazione, cominciarono a far parte anche le nobildonne che poterono dare più valore alla loro vita, fatta di lusso e vanità. L'opera più importante che San Vincenzo realizzò a Parigi fu l’Hotel Dieu, l'ospedale.
Tra le fondazioni che creò si ricordano anche i Lazzaristi. Con l'aiuto dei Gondi creò questo progetto, in cui la comunità doveva fare vita comune, rinunziare alle cariche ecclesiastiche, e predicare nei villaggi di campagna e insegnare il catechismo nelle parrocchie. La Congregazione della Missione come fu chiamata, fu approvata il 24 aprile 1626 dall’arcivescovo di Parigi, dal re di Francia nel maggio 1627 e da papa Urbano VIII il 12 gennaio 1632. San Vincenzo accettò che i Preti della Missione o Lazzaristi, riuniti in una Congregazione senza voti, si dedicassero alla formazione dei sacerdoti, con Esercizi Spirituali, dirigendo Seminari e impegnandosi nelle Missioni all’estero come in Madagascar e in Africa. Quando morì nel 1660, la sola Casa di San Lazzaro, aveva già dato 840 missioni e un migliaio di volontari.
Anche a Napoli esiste e è molto attiva la Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli.