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Il boss Michele Zagaria è depresso: “Colpa del 41 bis”

L’ex boss dei Casalesi, detenuto nel carcere milanese di Opera, avrebbe manifestato tendenze suicidi, tanto da richiedere la sorveglianza anche in bagno mediante un sistema di telecamere a circuito chiuso. Secondo i suoi legali, Zagaria sarebbe depresso a causa del regime di 41 bis, giudicato troppo duro.
A cura di Valerio Papadia
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L'ex boss dei Casalesi Michele Zagaria, detenuto nel carcere milanese di Opera, sarebbe depresso e avrebbe manifestato tendenze suicide, tanto che la sorveglianza nella sua cella è stata rafforzata e l'uomo sarebbe tenuto sotto controllo anche quando va in bagno, dove sono state installate telecamere a circuito chiuso. Stando a quanto riferiscono i suoi legali, il boss sarebbe provato dalle condizioni proibitive del regime 41 bis per il quale è detenuto. "Non e' insofferenza a un sistema che non riesce a controllare, bensì una protesta contro una restrizione che lo vessa impedendogli anche l'esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti come studio, salute, cura, socialità e lavoro" ha detto Barbara Lettieri, l'avvocato che gli cura gli aspetti legati all'esecuzione della pena.

Zagaria è depresso: non vuole più difendersi

Gli avvocati del boss, Angelo Raucci e Andrea Imperato, hanno presentato una consulenza medica con diagnosi di forte stato depressivo ai giudici che seguono i processi per i quali è imputato. "Per protesta Zagaria ad alcuni processi ha revocato me e il collega, ovviamente solo per alcuni procedimenti nei quali ha deciso di non difendersi più" ha detto Raucci. Sotto accusa, come detto, è il 41 bis, in particolar modo la difficoltà di Zagaria a trovare un compagno con il quale socializzare durante l'ora d'aria e il cambio dello psichiatra che lo seguiva per il suo stato depressivo: quello nuovo, infatti, ha smesso di somministrargli medicinali.

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