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Il Capo della polizia Gabrielli: “I napoletani devono collaborare di più con le forze dell’ordine”

Il Capo della polizia Franco Gabrielli è intervenuto nell’ambito degli Incontri tenuti dal giornalista Paolo Mieli a Napoli nel Rione Sanità: nel commentare la vicenda di cronaca che ha visto il ferimento della piccola Noemi in un agguato lo scorso 3 maggio Gabrielli ha chiesto maggiore collaborazione con le forze dell’ordine da parte dei napoletani.
A cura di Chiara Ammendola
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I cittadini di Napoli devono collaborare di più con le forze dell'ordine, non solo in occasione di fatti eclatanti, ma quotidianamente. A dirlo è il Capo della polizia Franco Gabrielli intervenuto a Napoli durante gli "Incontri" tenuti da Paolo Mieli al Rione Sanità, nell'ambito del Festival dei Due Mondi: intervistato dal giornalista all'interno della Basilica di Santa Maria della Sanità, Gabrielli ha commentato la vicenda della piccola Noemi, la bambina di 4 anni rimasta gravemente ferita in un agguato lo scorso 3 maggio in piazza Nazionale a Napoli. "Una delle cose più belle è stata quando il primario dell'ospedale ha comunicato che la piccola Noemi aveva avuto la possibilità di superare un momento critico – ha spiegato il Capo della polizia – che ha suscitato un'ondata di emotività fortissima a un fatto eclatante, che dovrebbe diventare una ordinarietà, fatta anche da supporto alle forze di polizia.

Napoli non è sempre una città collaborativa

Secondo Gabrielli la città di Napoli, come gli viene spesso riportato dai colleghi, non sempre risulta collaborativa. E in questo senso sarebbe necessario un cambiamento affinché la collaborazione con le forze dell'ordine diventi qualcosa di ordinario dunque. Parole forti che il Capo della polizia contestualizza proprio nell'ultimo cruento e sanguinoso fatto di cronaca che ha visto il coinvolgimento di una bambina innocente vittima di un killer senza scrupoli fermato, secondo le ultime informazioni, grazie anche alla testimonianza di una passante che avrebbe riferito agli inquirenti il numero di targa dello scooter utilizzato dal presunto autore dell'agguato Armando del Re. "Non chiediamo eroi, non si deve chiedere al cittadino di fare cose che sono rimesse alla responsabilità delle forze di polizia – ha continuato Gabrielli – ma a volte una maggiore collaborazione, un occhio che vede, un orecchio che sente è molto più utile di tante altre cose".

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