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Il cognato non paga 350mila euro ai Mazzarella, il clan lo rapisce: liberato dai carabinieri

Un uomo, estraneo a dinamiche di camorra, era stato rapito da un commando di cui facevano parte due uomini dei Mazzarella, storico clan del centro, per costringere il cognato a saldare un debito di droga da 350mila euro. Il giorno successivo i carabinieri, con indagini rapidissime, sono riusciti a risalire all’identità dei sequestratori e a bloccare due del gruppo.
A cura di Nico Falco
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foto di archivio
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Un grosso debito di droga, la camorra che rivuole i suoi soldi, un innocente che ci va di mezzo perché parente del debitore. Sono gli ingredienti della storiaccia risolta dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che il 7 febbraio hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di due indagati, ritenuti responsabili in concorso di sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso.

Il sequestro risale al 6 febbraio, quando un uomo è stato sequestrato a Capua, in provincia di Caserta. Il commando incaricato del rapimento, di cui farebbero parte Salvatore Bonavolta, 22 anni, e Alberto Sassolino, 36 anni, entrambi legati al clan Mazzarella, lo hanno prima studiato per qualche giorno, imparandone i movimenti, e poi lo hanno caricato a forza su una automobile e lo hanno trasportato a Napoli. Era diventato il prezzo di scambio per costringere un suo familiare a pagare un debito di droga da 350mila euro.

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Con indagini lampo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, gli investigatori sono risaliti ai due indiziati, li hanno scovati e, all’alba del giorno successivo, li hanno sottoposti a fermo, con la liberazione dell’ostaggio che è stato rilasciato illeso nei pressi della stazione di piazza Garibaldi. I due sono stati condotti nel penitenziario di Secondigliano e, dopo l’udienza di convalida, il gip ha predisposto la custodia in carcere.

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