Il comune di Caivano è stato sciolto per camorra
Il comune di Caivano, provincia di Napoli, è stato sciolto per Camorra. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri. Si legge nel comunicato stampa: "Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato:
lo scioglimento dei Consigli comunali di Bompensiere (CL), Caivano (NA), Limbadi (VV), Manduria (TA) e Platì (RC), in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata;la proroga, per una durata di sei mesi, dello scioglimento dei Consigli comunali di Casavatore (NA) e Crispano (NA), in ragione della necessità di proseguire l’opera di risanamento dagli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata".
Il comune di Caivano era già amministrato da un commissario, dopo la sfiducia al sindaco eletto con una colazione di centrodestra Simone Monopoli. All'epoca della sfiducia, avvenuta ad opera di alcuni consiglieri di maggioranza, l'allora primo cittadino scrisse:
“Personalmente ho commesso un solo errore che paghiamo caro: aver imbarcato in coalizione soggetti che non credevano nei nostri valori, nei nostri principi e nel programma dell’alleanza. Quando hanno capito che con me non c’era spazio per le istanze personali, hanno lavorato per chiudere questa esperienza in fretta in modo da fermare l’azione dell’amministrazione soprattutto nei settori tesa al ripristino della legalità ed allo smantellamento del vecchio sistema pregno di affarismo, clientelismo, familismo ed interessi privati. Andremo in consiglio comunale e parlerò alla gente perché i dissidenti di Farsa Italia sono stati sleali fino alla fine: persino dopo aver firmato la mozione di sfiducia hanno comunicato alla città che le firme non erano state raccolte. Hanno cercato con questa sfiducia di farmi pagare delle scelte che non hanno soddisfatto le loro esigenze personali senza capire di aver fatto un torto non a Monopoli ma alla comunità condannandola ad un altro commissariamento, che i cittadini pagheranno a caro prezzo, interrompendo l’azione di ripristino della legalità al Municipio”.
“Ed è ai cittadini che mi rivolgo: abbiamo la forza e l’intelligenza per respingere una restaurazione di metodi e di valori che tenta di rinvigorirsi con nuova linfa per riorganizzare un assalto alla diligenza. Le persone perbene e oneste di Caivano lo impediranno col voto democratico. Noi resteremo in campo per continuare la nostra azione di legalità. Contro chi pensa che il Municipio sia un luogo dove tutelare gli interessi privati e familiari".