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Il Comune di Casal di Principe sarà risarcito per i danni causati dalla camorra

La Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere ha riconosciuto un risarcimento al Comune di Casal di Principe, nella provincia di Caserta, per i danni arrecati al territorio dalla camorra. “Il riconoscimento che i cittadini di Casal di Principe sono stati le prime vittime dei clan” ha dichiarato il sindaco Renato Natale.
A cura di Valerio Papadia
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Una sentenza che si potrebbe definire storica quella pronunciata dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, che ha riconosciuto al Comune di Casal di Principe un risarcimento per i danni che la camorra ha provocato sul territorio in tutti questi anni. La richiesta dell'amministrazione comunale, oggi riconosciuta, era arrivata quando il Comune si era costituito parte civile nel processo nei confronti di Walter Schiavone, esponente di spicco del clan dei Casalesi, ritenuto il mandante dell'omicidio di Gilberto Cecora, lo zio di Giuseppe Quadrano, killer di Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe ucciso proprio dal sodalizio camorristico nel 1994.

"Il Comune di Casal di Principe – si legge nella sentenza – deve essere significativamente risarcito delle conseguenze negative sofferte sul proprio territorio a causa dell'esistenza delle associazioni di stampo camorristico". E ancora: "I cittadini sono stati privati della libertà di godere di un ambiente sociale tranquillo e sereno, a causa di una quotidianità di violenza e prevaricazione, capace di integrare un ostacolo permanente alla piena e proficua esplicazione della loro persona umana".

Della sentenza si è dichiarato felice anche il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale: "Questa sentenza è il riconoscimento ufficiale di una verità dimenticata per troppi anni, ovvero che i cittadini di Casal di Principe sono stati le prime vittime del clan. Il Tribunale evidenzia aspetti che anche io, come medico, ho potuto constatare nel corso del tempo: i problemi e i disturbi che ha causato nella popolazione il crescere, fin dall'infanzia, in una zona di guerra".

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