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Il Comune di Napoli spegne i termosifoni. Ma nelle scuole e negli asili i bambini gelano

Il Comune disattiva i riscaldamenti nelle scuole materne e negli asili. Il risultato? Bambini. insegnanti e bidelli costretti nelle aule con sciarpe, cappotti e cappelli. Sindacati infuriati: “Fa freddo, ma i nostri amministratori non se ne sono accorti”.
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L'Amministrazione comunale di Napoli guidata da Luigi de Magistris è inguaribilmente ottimista. E quando, a dispetto della colonnina di mercurio decide che è arrivata la primavera, nulla può fermarla. Risultato: si spengono i termosifoni nelle scuole materne e negli asili comunali. Peccato tuttavia che le temperature all'ombra del Vesuvio da inizio aprile siano ancora invernali e oscillino fra gli 8 e i 14 gradi centigradi, con tanto di gelido vento che non risparmia nessuno. Cosa succede, dunque? Che i bambini sono costretti ad andare a scuola con cappotto, sciarpe, guanti e cappello e a rimanere così in classe. La denuncia arriva dai sindacati confederali in una nota spedita a De Magistris, al suo assessore alla Scuola Annamaria Palmieri e al Consiglio comunale. "Termosifoni spenti, classi gelide, bambini trasformati in pinguini – scrivono Francesca Pinto (Cgil); Agostino Anselmi (Cisl) e Annibale De Bisogno della Uil -. Al rientro dalle festività pasquali, tutte le Scuole materne e gli Asili Nido del Comune di Napoli erano in condizioni impraticabili in quanto la temperatura interna a malapena raggiungeva gli 8 gradi, costringendo bambini e personale a stare a scuola con giacche, sciarpe e cappelli. Il tutto ci sembra alquanto vergognoso: lasciare bambini da 1 a 6 anni al freddo senza che qualcuno si sia minimamente preoccupato".

"La legge prevede che il 31 marzo vengano spenti i termosifoni – spiegano i sindacalisti – ma non prevede che si debbano lasciare bambini e dipendenti al freddo. In tutti gli uffici di Palazzo San Giacomo oggi sono rimasti accesi per l’intera giornata i climatizzatori. Fa freddo, ma i nostri amministratori non se ne sono accorti".

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