Il 19 settembre è passato relativamente da poco, un paio di settimane. Ogni anno, nel giorno dedicato al Santo Patrono di Napoli, San Gennaro, sul Duomo di Napoli si accendono i riflettori dell'Italia intera, e anche di qualche parte del mondo in cui la comunità di partenopei è particolarmente nutrita, per il miracolo della liquefazione del sangue del Santo martire. Televisioni regionali e nazionali seguono, anche in diretta, l'emozione di una città intera che partecipa al prodigio. Peccato che, di luci, il Duomo partenopeo conosca soltanto quelle delle telecamere che, una volta all'anno, sono puntate su di lui. Mi è capitato infatti, più di una volta, l'ultima delle quali soltanto lo scorso fine settimana, a pochi giorni di distanza dalla grande festa di San Gennaro, di camminare per via Duomo e di passare davanti alla cattedrale napoletana che, come indica la sua denominazione, dovrebbe essere il fiore all'occhiello dell'arte sacra della città. E invece.
Passeggiando in via Duomo, di sera, si precipita improvvisamente in un cono d'ombra. Mentre sul resto della strada, fulcro dei Decumani e del centro storico di Napoli, si cammina sotto l'illuminazione dei lampioni e degli esercizi commerciali, arrivati in corrispondenza del Duomo si viene avvolti dall'oscurità. Se non fosse per l'illuminazione stradale e per quella che proviene dagli edifici che sormontano i porticati di fianco al Duomo, la cattedrale partenopea si troverebbe completamente al buio: e già in queste condizioni, dal marciapiede opposto, si fa quasi fatica a distinguerne la facciata. E pensare che quest'anno, dopo 70 anni circa, erano tornate anche le luminarie in occasione della festa di San Gennaro: un'installazione sicuramente gradita, ma temporanea, che ha contribuito solo per una manciata di serate a fornire un'adeguata illuminazione alla cattedrale. Io, che sono napoletano e sono passato di lì tantissime volte, mentre passeggiavo ho alzato la testa e mi sono quasi sorpreso di ritrovarmi di fronte al Duomo. Immagino la fatica di un turista, che probabilmente ci arriva seguendo una piantina o il navigatore sul cellulare, che disorientato si guarda intorno cercando il Duomo, magari memore di quello di Milano, sempre illuminato a festa, e si ritrova davanti soltanto una chiesa anonima, senza una luce ad illuminarne la facciata. Ce lo vedo quasi, mentre ancora non ci crede, a domandarsi: "Ah, e quindi questo è il Duomo?".