Il fallimento delle università in Campania: nella classifica del Censis sono tutte ultime

La classifica per l'anno accademico 2018-2019 del Censis – l'istituto di ricerca socio-economica che ogni anno stila la classifica dei migliori atenei d'Italia, ma non solo – fotografa una situazione disperata per le università in Campania: in tutte le macro-categorie che compongono la classifica, gli atenei campani occupano l'ultimo gradino. Capita, ad esempio, per i mega atenei statali, ovvero quelli con oltre 40mila iscritti, dove la più antica università del Sud Italia, la Federico II di Napoli, occupa l'ultimo posto. Lo stesso discorso vale per i grandi atenei, sempre statali, quelli che contano tra i 20mila e i 40mila iscritti, dove l'ultimo posto è occupato dall'Università della Campania Luigi Vanvitelli, mentre l'Università di Salerno, che in genere se la cava bene con questo genere di classifiche, occupo la terzultima posizione.
Lo stesso discorso vale anche per i medi atenei statali, quelli dai 10mila ai 20mila iscritti, dove ci sono ben due università campane, anzi di Napoli, in coda: la Parthenope penultima e l'Orientale ultima. Perfino per quanto riguarda i piccoli atenei, quelli con meno di 10mila iscritti, la Campania chiude ultima con l'Università del Sannio. Dulcis in fundo, si fa per dire, per quanto riguarda i medi atenei non statali, a chiudere la classifica c'è l'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa. Nello stilare questa particolare classifica, il Censis ha tenuto conto di cinque fattori: le borse di studio, la comunicazione, l'internazionalizzazione, i servizi offerti agli studenti e la qualità delle strutture.