Il fratello del boss Domenico Belforte lo accusa: “Nel 1997 uccise Pasquale Dallarino”
Il fratello del boss Domenico Belforte lo ha accusato dell'omicidio di Pasquale Dallarino, avvenuto a Marcianise nel 1997 nell'ambito di una sanguinosa faida che fece oltre 50 morti. Le dichiarazioni di Salvatore Belforte, all'epoca a capo dell'omonimo clan assieme a Domenico e oggi collaboratore di giustizia, hanno portato il giudice per le indagini preliminari di Napoli a emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Belforte e due suoi fedelissimi, Pasquale Cirillo e Gennaro Buonanno.
Secondo quanto raccontato da Salvatore ai magistrati, a sparare a Dallarino, crivellato di colpi mentre si trovava nella sua auto, furono proprio il fratello Domenico e Pasquale Cirillo. Gennaro Buonanno avrebbe ricoperto invece il ruolo di "specchiettista", ossia avrebbe fornito informazioni e segnalato la presenza di Dallarino sul luogo dell'agguato. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana, hanno accertato che nei giorni in cui fu compiuto l'agguato il boss Domenico Belforte era sottoposto alla misura dell'obbligo di soggiorno in un comune del Bergamasco, Martinengo. Il boss sarebbe quindi arrivato a Marcianise appositamente per uccidere Dallarino, affiliato al clan rivale dei Belforte nella sanguinosa faida, i Piccolo.
A quasi 20 anni di distanza sembra quindi risolversi uno dei tanti omicidi che insanguinarono il Casertano, spingendo addirittura l'allora prefetto di Caserta a ordinare il coprifuoco serale, con la chiusura anticipata dei locali pubblici alle 22.