Il gioielliere che ha ucciso i rapinatori va via dalla Campania
"I fatti di questi giorni hanno profondamente sconvolto la vita di Giuseppe Castaldo e quella della sua famiglia". Lo ha dichiarato l'avvocato Maurizio Capozzo, legale del gioielliere che lo scorso 7 ottobre ha sparato e ucciso i due pregiudicati Luigi Tedeschi e Bruno Petrone durante un tentativo di rapina ad Ercolano (Napoli). L'uomo che ha sparato con una pistola legalmente detenuta è indagato per eccesso colposo difesa. "Il mio cliente – ha precisato l'avvocato – si è allontanato dalla Campania per sottrarsi al clamore mediatico della vicenda, cresciuto in questi ultimi giorni ed allentare la tensione anche intorno ai suoi familiari inconsapevolmente coinvolti nella vicenda stessa".
"Ci tiene a far sapere di essere profondamente addolorato per quanto verificatosi – continua il legale del commerciante – ma ribadisce di aver agito solo per difendere la sua vita. Nel contempo spera che non si continuino ad alimentare polemiche e dibattiti su una tragedia che ha colpito tante famiglie, la propria e quelle di chi ha perso i propri congiunti". Negli ultimi giorni la vicenda ha assunto connotati ancora più drammatici dopo le minacce rivolte dai familiari di uno dei due pregiudicati al 68enne. Il fratello di Bruno Petrone, uno dei due rapinatori uccisi – intervistato da Fanpage.it – ha detto: "Siamo tanti fratelli, non si può mai sapere domani mattina cosa ci passa per la testa. Andiamo al suo paese e lo uccidiamo". Le dichiarazioni dell'uomo sono state acquisite dalla Procura della Repubblica di Napoli e i carabinieri.