Ala blinda la candidatura di Vitale Calone: “Il figlio di un camorrista può riabilitarsi”
"Il nome di Vitale Calone resta saldamente in corsa e non esiste nessun passo indietro". È quanto riferiscono fonti di Ala, partito che fa riferimento a Denis Verdini e che ha messo in imbarazzo la candidata del Pd Valeria Valente con l'inserimento nella lista di due parenti di un boss del Rione Traiano. Così, dopo che Vitale Calone dal suo profilo Facebook aveva annunciato la rinuncia alla candidatura, arrivano a smentire l'annuncio le parole di Vincenzo D'Anna, leader campano di Ala: "Andando di questo passo, i figli e nipoti di camorristi non si possono mai redimere. Basta – dichiara il senatore – con le speculazioni politiche di certa stampa e le strumentalizzazioni di chi non vuol vedere la realtà. Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, finiamola una volta per tutte". Il nipote, omonimo del pluripregiudicato condannato per droga, proseguirà, quindi, la sua campagna elettorale."Altrimenti – avverte D'Anna – li bolliamo a vita con il marchio di infamia. E mettiamo sotto i piedi il principio della riabilitazione della pena e il diritto al reinserimento sociale. Insomma, mettiamo i familiari dei malavitosi nella condizione di non emanciparsi. Altrimenti, tanto vale che si mettano a fare i delinquenti…".
Il senatore, a guida di una componente verdiniana di sei parlamentari campani, difende Calone su tutta la linea: "Per dieci anni – dice D'Anna – è stato ad Ascoli Piceno, si è allontanato dalla famiglia per marcare le distanze. Presiede un'associazione che si chiama "Mai più soli" che si occupa del problema dei bambini e dei colloqui in carcere a Napoli. Ha fatto il netturbino a Milano, dove si occupava di una associazione di volontariato per aiutare i clochard. Se la sua fedina penale è pulita, perché non dovrebbe candidarsi alle elezioni?".