Il “Mongol Rally” di Marco e Cristian, da Benevento a Ulan Bator in Panda per beneficenza
Un rally senza classifica, premi e neanche un percorso prestabilito. Solo la partenza (il 16 luglio da Praga, in Repubblica Ceca) e l’arrivo sono concordati. Non è la trama de La corsa più pazza del mondo ma il Mongol Rally. Nato nel 2004 per scopi umanitari con appena 6 mezzi iscritti, di cui solo quattro raggiunsero l’arrivo a Ulan Bator (Mongolia), è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. Oltre 300 i veicoli partecipanti a questa edizione, tra cui anche una Fiat Panda guidata dai beneventani Cristian Basile e Marco Mongillo. I due membri del Team Cusan-Bator hanno rispettivamente 34 e 35 anni e arrivano da Cusano Mutri, un paesino nel Sannio dove “la Panda è uno stile di vita, uno status symbol”. Sono amici sin da bambini e insieme hanno condiviso numerose avventure e continuano a condividere molte passioni. “Amiamo viaggiare, stare in compagnia, ci piacciono i motori, lo sport. Siamo affetti da una sana stupidità che ci mantiene giovani e abbiamo profondamente a cuore la natura che ci circonda”, ci raccontano. E del resto ad attenderli ci sono ben 15 mila km senza assistenza tecnica, senza sapere dove, se e quando dormiranno e soprattutto evitando le autostrade. Ma è proprio questo lo spirito del Mongol Rally, quello di un‘avventura senza compromessi.
15000 km dal vostro paesello a Ulan Bator. 16 Paesi da attraversare tra montagne, fiumi, deserti. Siete pronti? A che punto sono i preparativi?
Non crediamo che si possa mai affermare di essere pronti per il Mongol rally. Certo, stiamo preparando la nostra Panda e stiamo ricevendo un incredibile supporto da tutte le persone che ci stanno seguendo in quest’avventura che deve ancora cominciare. Ma l’imprevisto sarà sempre dietro l’angolo e, conoscendoci, non saremo preparati per affrontarlo! A quel punto speriamo ci sarà da ridere, piuttosto che da piangere…
Com’è nata l'idea di un viaggio così lungo e avventuroso?
Come tutte le idee geniali è nata per un mix di caso e follia: una notte di marzo, Cristian mi scrive di aver ricevuto una Panda in regalo e che saremmo potuti partire per il Mongol rally. Io rispondo: che diavolo è il Mongol rally? Lui mi manda un link con un video e, la mattina seguente, senza pensarci due volte, faccio l’iscrizione online con tanto di versamento. Dopo un secondo mi arriva una mail con su scritto: nel caso tu abbia già dimenticato la gloriosa stupidità che hai appena fatto, ti ricordiamo che ti sei appena iscritto al Mongol rally. E’ iniziata così la nostra avventura.
La scelta di viaggiare su una Fiat Panda? Anzi, una Pandarally? Come v’è venuta?
La Panda è l’unico, vero mezzo del nostro territorio: ci rappresenta proprio tutti, a Cusano e nel Sannio! Per noi Sanniti, la Panda è uno stile di vita, E’ l’unica macchina che non ti abbandona mai, anche se la tratti male. Ti fa venire quel sorriso perfido quando tutti gli altri si fermano mentre lei, ostinata, ti porta avanti. E poi, cosa di non secondaria importanza, ce l’hanno regalata…
Cosa farete una volta arrivati a Ulan Bator?
Cosa faremo “se” arriveremo a Ulan Bator. Sicuramente ci emozioneremo, ci stringeremo la mano soddisfatti, baceremo il suolo mongolo, manderemo un messaggio alle nostre mamme per dire che siamo insperatamente vivi e, se non è considerato reato, ci ubriacheremo. Se invece è considerato reato, ci ubriacheremo lo stesso [ridono].
Che progetti avete per il futuro?
Un primo progetto è di tornare prima o poi per non perdere il posto di lavoro [ridono ancora…]. Se saremo ancora amici dopo quest’avventura, probabilmente programmeremo qualche altra follia insieme. Torneremo incredibilmente arricchiti e speriamo davvero di riuscire a mettere a frutto il tesoro di esperienze, culture, umanità che questo incredibile viaggio siamo certi saprà offrirci.
Un viaggio di beneficenza
L’evento, organizzato da The Adventurists, promuove la raccolta fondi per Cool Earth che si occupa di progetti per la protezione delle foreste pluviali. Dalla prima edizione ad oggi sono stati raccolti circa 7 milioni di sterline grazie alle attività dell’associazione. Tutti i team partecipanti si impegnano a raccogliere almeno 1.000 sterline da destinare in beneficenza, di cui almeno la metà a Cool Earth. Chiunque voglia aiutare il Team Cusan-Bator a raggiungere il traguardo può visitare l'apposita pagina e donare liberamente. Chi vuole seguire gli aggiornamenti sull'avventura di Marco e Cristian può invece farlo direttamente sulla pagina Facebook dedicata all'impresa.