Il padre di 2 pregiudicati uccisi dai clan candidato con Napoli In Comune per De Magistris
di Ciro Pellegrino e Carlo Tarallo
Si chiama Salvatore Matuozzo, è consigliere uscente alla Municipalità 7 (San Pietro a Patierno-Secondigliano-Miano) e candidato con la lista "Napoli in Comune a sinistra" con Luigi de Magistris sindaco. La sua storia personale è segnata da una vicenda entrata di diritto nella storia della faida di camorra a Secondigliano: i suoi due figli, Carlo, 29 anni e Antonio, 31, entrambi pregiudicati, sono stati uccisi nel 2013 nell'ambito di vicende riconducibili alla scissione di camorra dei clan dell'area Nord, quella della Vanella-Grassi. Si tratta, per intenderci, della guerra dei cosiddetti "girati", nati nell'aprile del 2011 da una costola del clan Amato-Pagano e definiti così poiché si rivoltarono contro i loro alleati accordandosi con i vecchi. La vera Gomorra.
Ovviamente colpe dei padri non dovrebbero mai ricadere sui figli. Figuriamoci quelle dei figli sui padri. Ma la vicenda è assolutamente degna di un approfondimento.
Gli omicidi di Carlo Matuozzo e Antonio Matuozzo
Gli omicidi dei fratelli Matuozzo avvennero nello stesso momento ma in circostanze diverse. Carlo, alias Carluccio, affiliato di spicco al clan della Vanella-Grassi, venne trucidato, il suo cadavere dato alle fiamme e le ceneri disperse. Antonio venne ucciso, anzi, devastato a suon di pallottole, lo stesso giorno – probabilmente, ritennero gli inquirenti, per scongiurare ogni sete immediata di vendetta – nei giardinetti di via Dolomiti. Aveva precedenti penali per rapina.
Le indagini sulla Vanella Grassi
I personaggi ritenuti mandati e assassini dei due figli di Salvatore Matuozzo (che già all'epoca era consigliere municipale, con il partito Federazione della Sinistra) furono poi arrestati nel luglio 2014 dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Per quel che riguarda Carluccio si trattava di altre due coppie di fratelli: Umberto e Antonio Accurso, di 22 e 32 anni e i fratelli Alfredo e Giovanni Leonardi, rispettivamente di 28 e 23 anni. Antonio Accurso è poi diventato collaboratore di giustizia ed è fra coloro che hanno svelato le presunte combine nelle partite della serie B di calcio.
Antonio Matuozzo invece, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu attirato in una trappola e devastato con ben 11 colpi di pistola di grosso calibro (38 special e 357 magnum) dai due killer Ciro Castiello e Fabio Di Natale.
La replica di Salvatore Matuozzo
"Corrono da più parti voci frammentarie sul mio conto che indicano il sottoscritto appartenente a clan. Se perpetrassero di nuovo pseudo-qualità o appartenenze difenderò il mio onore in tutte le sedi. Ho fatto dalla nascita una sola scelta di campo: il lavoro . Dovete scrivere che mi alzo alle cinque del mattino per andare a lavorare e che sono stato vittima della camorra che mi ha mi ha ucciso i miei ragazzi due volte . La prima quando furono reclutati mio malgrado e la seconda quando li hanno sterminati . Sono stato eletto con 76 voti , per entrare nel consiglio di municipalità ho dovuto fare ricorso al Tar credendo fortemente nella giustizia . Sono anni che mi batto contro la camorra per distogliere i ragazzi dai fenomeni della micro e macro delinquenza. Spesso subisco anche minacce . Mi dicono di smetterla se non voglio fare la fine dei miei figli . Bisogna invece ridare legalità a questi territori ed io non ho paura . Chi invece ha fatto emergere questo lato negativo della mia storia magari sta acquistando voti portando i cittadini a fare gite a Sorrento e spese alla famiglia alle famiglie in occorrenza delle elezioni . Questo è un colpo basso , si racconta la mia storia in modo diversa azionando la macchina del fango ma io ho fiducia e credo fermamente che la città abbia bisogno di de Magistris in quanto senza di lui la mia battaglia per la legalità non avrebbe più senso."