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Il Parco Viviani è aperto ma è come se non lo fosse: ‘Erba alta e forasacchi, inservibile’

Erba alta, forasacchi, giochi per bambini transennati: il Parco Viviani, riaperto l’8 maggio dopo il lockdown, è praticamente inservibile. La rabbia dei cittadini del quartiere Avvocata. La consigliera di municipalità Rosanna Laudanno: “Un parco del genere non può essere trascurato in questo modo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Parco Viviani in questi giorni dopo la riapertura.
Il Parco Viviani in questi giorni dopo la riapertura.

Erba alte, forasacchi, transenne ai giochi per i bambini. Il Parco Viviani torna al centro della cronaca cittadina, e non per buoni meriti. La riapertura del parco dopo il lockdown ha restituito alla comunità un parco praticamente inservibile, abbandonato quasi a se stesso. I cittadini che in questi giorni speravano di poter trascorrere qualche ora nel parco, magari con i propri figli o con il proprio cane, hanno dovuto rinunciare. Un bel problema che riguarda non pochi cittadini, visto che si tratta di un parco che sorgendo su via Girolamo Santacroce, nel quartiere Avvocata, è facilmente raggiungibile sia dal Centro Storico che dalla collina del Vomero.

Ma i problemi sono tanti. In primis, l'erba troppo alta: inutile dire che con ciuffi d'erba quasi più alti dei bambini stessi, il parco appaia più come una sorta di piccola giungla, con i cani che quasi si disperdono nell'alto manto erboso. Poi c'è la questione forasacchi: si tratta delle spighe mature caratteristiche di alcuni tipi di piante graminacee che, purtroppo, hanno la capacità di infilarsi facilmente nelle orecchie, nel naso, nelle vie respiratorie o nel sottocute dei cani, che rischiano talvolta anche di riportare danni gravissimi se accidentalmente hanno a che fare con loro. Anche i giochi per bambini sono transennati, rendendoli di fatto inutilizzabili. E la situazione non pare di rapida soluzione: una beffa considerato che la storia del Parco Viviani è caratterizzata da continue aperture e chiusure ormai da quattro anni.

Rabbia tra i cittadini della zona, che non possono dunque ancora usufruire del parco, che in questi giorni di Fase 2 dopo il lockdown per la pandemia di coronavirus, sarebbe un ottimo polmone verde soprattutto per i bambini, già costretti negli ultimi sessanta giorni alla quarantena forzata: tra erba alta, transenne e forasacchi, il parco è praticamente inservibile. "A gennaio avevo chiesto un sopralluogo per la riapertura", spiega a Fanpage.it la consigliera della II municipalità Rosanna Laudanno, "era l'occasione per ripartire dal verde. Oggi il parco è aperto, ma non è possibile usufruirne: non si possono portare i cani a causa dei forasacchi, che potrebbero creare problemi ai nostri amici a quattro zampe, mentre il resto del parco è ricoperto di erba alta almeno mezzo metro. Bisogna vedere ed essere capaci di andare oltre, aprire un parco non basta. C’è bisogno di cura, manutenzione e tanta attenzione perché da oggi, in questa fase storica, siamo coinvolti in un processo di modernizzazione della visione dei beni comuni. Non basta più", ha spiegato la Laudanno, "aprire e chiudere un cancello: bisogna e si deve fare di più, coinvolgendo in questo processo tutti. I cittadini da sempre hanno mostrato tanta disponibilità e comprensione nel voler contribuire. Un parco del genere non può essere trascurato in questo modo".

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