"Guardate come fila il discorso", potremmo dire citando l'eduardiano Michele Murri di "Ditegli sempre di sì". In politica occorre pensare in prospettiva di almeno due anni. Alla conclusione naturale del mandato di sindaco per Luigi De Magistris ne mancano quattro (2021). Alle Elezioni Regionali in Campania, cui l'attuale primo cittadino partenopeo guarda con interesse sognando di sfidare l'attuale governatore Vincenzo De Luca ne mancano tre (2020). Domanda: chi andrà a fare il sindaco di Napoli?
Analizziamo l'esistente. Henry John Woodcock, il pubblico ministero di Napoli noto per le sue inchieste che coinvolgono quasi sempre personaggi noti (Vallettopoli, Savoiagate, P4 tra le altre) è sotto inchiesta della Procura di Roma per l'affaire Consip, accusato di aver rivelato informazioni riservate ai giornalisti. Il profilo di Woodcock, natali e nome inglese ma vissuto da napoletano doc a Posillipo combacia pari pari con quello dell'attuale sindaco partenopeo. Egli è stato magistrato a Potenza come il sindaco arancione, come De Magistris gradisce (gradirebbe) avere i riflettori puntati sul suo lavoro (a differenza del De Magistris giudice ama tuttavia di meno comparire in tv), da molti è considerato l'emblema del ‘pm manettaro' e dalle inchieste bolla-di-sapone, da molti altri invece un magistrato senza macchia, che non guarda in faccia a nessuno e che ha dalla sua una intera vita professionale spesa a perseguire i poteri forti. La pressione sul suo lavoro da giudice potrebbe determinare un distacco dal lavoro che ormai fa dal 1999. La sua grande notorietà potrebbe essere spesa al servizio di un progetto politico proprio nel momento in cui c'è da costruire un candidato per la poltrona di sindaco partenopeo. De Magistris è infatti al limite dei due mandati consecutivi e chiaramente punta ad una platea nazionale o quanto meno regionale.
Henry John Woodcock sarebbe dunque l'ideale per quel popolo che ha votato De Magistris nel 2011 e che chiede lo stesso piglio, lo stesso modus operandi, le stesse parole-chiave: contropotere, lotta ai poteri forti e alle massomafie. Non piacerebbe forse tanto ai centri sociali che sostengono l'attuale sindaco, e allora? Si sono fatti piacere vecchi residuati bellici della politica partenopea si faranno piacere anche il «pm d'assalto». Lo scenario è dunque possibile, non è fantapolitica. È possibile se il pm di Consip decide di lasciare la magistratura. È possibile se in quest'anno non inizierà a maturare una candidatura a Palazzo San Giacomo. I sempreverdi papabili sono gente come Paolo Siani, Raffaele Cantone, l'attuale assessore DeMa Alessandra Clemente. Ma metti un Woodcock candidato alla poltrona al secondo piano di piazza Municipio. Potrebbe accadere di tutto. E pezzi impensabili di città potrebbero appoggiarlo, come del resto accadde anche con l'ex pm di Why Not. Vedete il discorso come fila?