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News sul terremoto a Ischia del 21 agosto

Il pompiere di Firenze e il bimbo napoletano: il dialogo con Ciro prima del salvataggio

Il vigile del fuoco toscano rincuora il bimbo napoletano intrappolato fra le macerie del terremoto di Casamicciola. Ma il bambino non capisce il dialetto fiorentino. E interviene un pompiere partenopeo. Storia del dialogo più bello durante il salvataggio dei bambini a Ischia durante le ore concitate del post-sisma.
A cura di Redazione Napoli
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Da una parte il pompiere fiorentino e giù, inghiottito dalle macerie, il bimbo napoletano. Storia di un dialogo in dialetto che – visto il lieto fine, ovvero il salvataggio dei bambini coinvolti nel terremoto di Ischia – ora non può far che sorridere. Ciro, napoletano, manco a dirlo, è il coraggioso bambino che invita i pompieri a far presto- Il vigile del fuoco toscano lo invita alla calma ma nel suo dialetto.

Ciro non capisce e chiede chiarimenti. E così interviene un altro pompiere, un napoletano che usa lo stesso dialetto del bambino. Il colloquio lo racconta su Instagram Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei Vigili del Fuoco, commentando: "Il dialogo più bello nel miracolo di Ischia. Abbiamo sorriso tutti".

Ciro: "Muvitv!" (Sbrigatevi!)
Pompiere Firenze: "‘Un avé furia" (Non avere fretta)
Ciro: "Ca' itt chist?!" (Che ha detto questo?!)
Pompiere Napoli: "Nun ghì ‘e pressa" (Non andare di fretta)

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