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Il primo maggio delle reti sociali napoletane: “Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori”

Striscioni davanti a banche, metropolitane e luoghi di lavoro, affissi oggi primo maggio a Napoli dagli attivisti delle “Reti sociali napoletane nell’emergenza del Covid19”, per chiedere l’allargamento del diritto al reddito dei non garantiti, nuove norme sugli affitti, il rilancio della Sanità pubblica e della medicina di territorio. “Resistere per Esistere” e “Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori”, alcuni degli slogan sugli striscioni e i cartelli mostrati per le strade della città dagli attivisti che hanno distribuito la spesa solidale, progetto iniziato quasi due mesi fa a supporto di quella parte di cittadini in difficoltà.
A cura di Redazione Napoli
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Striscioni, cartelli e volantini per i quartieri di Napoli, da Bagnoli al Vasto passando per Montesanto e i Quartieri Spagnoli: così gli attivisti delle reti sociali e dei sindacati di base hanno trascorso il primo maggio, senza dimenticare la distribuzione della spesa solidale che va avanti da quasi due mesi.

Norme sugli affitti, diritto al reddito e medicina di territorio

Striscioni anche davanti alle banche, alle metropolitane, ai luoghi di lavoro per rivendicare l'urgenza sempre più impellente delle misure di allargamento del diritto al reddito dei non garantiti, nuove norme sugli affitti, il rilancio della Sanità pubblica e della medicina di territorio insieme a un piano di screening sanitario di massa per tutelare il diritto alla salute. Con l'invito esplicito a prendere i soldi dove sono, con la patrimoniale: "Paghino i ricchi che hanno continuato ad arricchirsi anche in questi anni di crisi", si legge nel comunicato diffuso dalle reti dei sindacati.

Le decisioni di oggi incideranno sul futuro di milioni di precari

"Resistere per Esistere" e "Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori", alcuni degli slogan sugli striscioni e i cartelli mostrati per le strade della città dagli attivisti: "Siamo in un momento di gravissima crisi in cui si prendono decisioni che incideranno sul presente e sul futuro di milioni di precari, poveri, lavoratori non garantiti, disoccupati – si legge nel comunicato – che se invisibilizzati restano senza nessuna possibilità di presa di parola dal momento che non possiedono ovviamente le lobby dei grandi gruppi industriali e finanziari".

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