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Il ritorno di Nettuno, il capodoglio “drago” avvistato nuovamente nelle acque di Ischia

Il cetaceo era già stato individuato e censito, sempre nelle acque dell’isola napoletana, nel 2012. Inconfondibile il suo dorso, sul quale presenta una cresta che richiama quelle che, nell’immaginario collettivo, si attribuiscono ai draghi.
A cura di Valerio Papadia
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Non appena è riemerso nelle acque del Canyon Cuma, tra le isole di Ischia (Napoli) e Ventotene (Latina), i ricercatori di Oceanomare Delphis – associazione che monitora i cetacei nel Mar Mediterraneo – hanno avuto l'impressione di averlo già visto. Il cetaceo che nuotava in quelle acque presentava sul dorso una cresta simile a quella che, iconicamente, si attribuisce ai draghi, che ricordava Nettuno, singolare capodoglio già avvistato e censito nel 2012 dalla stessa associazione.

Così, il team capitanato da Angelo Miragliuolo che navigava quelle acque a bordo del "Jean Gab", un cutter d'epoca che monitora i cetacei nel Golfo di Napoli, ha seguito il capodoglio, maschio e lungo più di 12 metri, per accertare che si trattasse effettivamente di Nettuno. Gli operatori di Oceanomare Delphis non hanno monitorato il grosso cetaceo per circa tre ore, fotografando le sue tre emersioni e ascoltandolo grazie agli idrofoni di cui l'imbarcazione è dotata. Il monitoraggio ha portato presto alla conferma che il capodoglio fosse effettivamente Nettuno, già avvistato nel 2012. Fondamentali ai fini del riconoscimento le protuberanze sul dorso che si estendono fino alla coda a formare una specie di cresta che gli ha fatto guadagnare il simpatico appellativo di "drago".

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