video suggerito
video suggerito

Il Salvator mundi è a Napoli: la copia di Leonardo al museo di San Domenico Maggiore

Non tutti sanno che a Napoli, al Museo di San Domenico Maggiore, è presente sin dal XVI secolo una copia leonardesca del Cristo Benedicente che replica l’iconografia del Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, il quadro più costoso della storia attualmente “disperso” secondo quanto rivelato l’altro ieri dal Louvre.
A cura di Redazione Cultura
80 CONDIVISIONI
Immagine

A Napoli c'è un dipinto che non tutti conoscono, la replica del dipinto più costoso di tutti i tempi, quel Salvator Mundi che in questi giorni sta facendo parlare di sé a causa della improvvisa "sparizione" denunciata anche dal Louvre. Si tratta del Cristo Benedicente posto all'interno della Sala degli Arredi Sacri al Museo San Domenico Maggiore, all'interno del famoso convento con annessa basilica, uno dei principali monumenti partenopei.

Il Cristo Benedicente di ispirazione leonardesca è chiaramente ispirato al Salvator Mundi del genio di Leonardo da Vinci, venduto all’asta da Christie's per 450 milioni di dollari e oggi al centro di una spy story con tanto di sauditi per lo mezzo. Il quadro del Cristo benedicente arriva dalla cappella della famiglia Muscettola, nel Museo San Domenico Maggiore. La storia del dipinto napoletano è abbastanza misterioso, essendo ancora anonimo l'autore di questa tela raffinata e ancora molto ben conservata dati i pochi, quasi nulli spostamenti che ha dovuto subire dalla sua realizzazione ad oggi.

L'opera, infatti, fu comperata con ogni certezza da Giovan Antonio Muscettola, esponente della famiglia partenopea e consigliere di Carlo V, per cui fu ambasciatore presso la corte del Papa. Il dipinto fu acquistato durante una delle sue missioni diplomatiche, in qualità di ambasciatore, al Settentrione, con ogni evidenza a Milano. Motivo per cui si pensa che sia opera di un artista lombardo, considerazione frutto del fatto che proprio a Milano vi era una scuola leonardesca che tentava di riprodurre lo stile dell'autore del Cenacolo, che a Milano visse nel periodo compreso tra il 1508 e il 1513. La tela intraprese poi la strada verso Napoli e di casa Muscettola sul finire del secondo decennio del XVI secolo.

Il Salvator Mundi (per modo di dire) esposto a San Domenico Maggiore è noto agli studiosi della pittura di Leonardo perché prese parte all'esposizione nel 1983-1984 alla mostra “Leonardo e il leonardismo a Napoli e a Roma”. In quell’occasione la tavola fu restaurata e sottoposta a indagini radiografiche. Oggi che tutto il mondo parla del dipinto di Leonardo (anche se non pochi sono i dubbi tuttora esistenti sull'attribuzione della tela) potrebbe valer la pena riscoprire l'opera napoletana del Cristo Benedicente esposto al Museo di San Domenico Maggiore.

80 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views