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Covid 19

Il sindaco di Scafati ordina: “State a casa e lavatevi le mani”. Ma solo ai magrebini

A Scafati in provincia di Salerno, il sindaco di rivolge ai soli immigrati maghrebini cui ordina di tenere le distanze sociali e lavarsi spesso le mani. L’avviso pubblico fa storcere il naso all’opposizione di centrosinistra: “Siamo oltre il razzismo. Siamo al tentativo – volontario o meno – di cominciare a scaricare responsabilità su nemici invisibili”.
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A Scafati, popoloso comune del Salernitano, qualche giorno fa la notte di Pasqua, i fedeli si sono arroccati in chiesa pretendendo di celebrare la Messa in barba ad ogni divieto per il rischio contagio Covid19. Ed è stato necessario l'intervento dei carabinieri per riportare tutti alla ragione. Il sindaco scafatese Cristoforo Salvati non ha battuto ciglio limitandosi a parole di circostanza a mezzo social network.
Col Ramadan previsto tra qualche settimana (23 aprile – 23 maggio), invece, altro che post su Facebook: Salvati ha addirittura messo nero su bianco e protocollato un pubblico avviso, destinato non a tutti i suoi concittadini ma solo ed esclusivamente alla comunità maghrebina di Scafati. Come se il virus avesse un radar e distinguesse le nazionalità.

E così da ieri sul sito web del Comune di Scafati c'è un avviso in cui il primo cittadino avverte gli immigrati e solo gli immigrati (forse giudicati deboli di comprendonio?) che devono evitare spostamenti, lavarsi frequentemente le mani, tenere distanze di sicurezza, evitare abbracci e starnutire avendo sempre fazzoletti monouso a portata di mano. Il Covid non perdona, dunque. E a Scafati poi.

Michele Grimaldi, consigliere comunale di opposizione del PD , è tra l'arrabbiato e il dispiaciuto: "Siamo oltre il razzismo. Siamo al tentativo – volontario o meno – di cominciare a scaricare responsabilità su nemici invisibili".

"Salvati – dice Grimaldi – ha prima parlato di lazzaretto quando è stato istituito il presidio di cura di covid 19 all'ospedale di Scafati. Poi ricordiamo le ordinanze sulle pastiere di grano ed i casatielli. Nel frattempo ancora non abbiamo distribuito i buoni spesa alimentari, dopo aver fatto uscire tre moduli diversi e modificato il bando più volte. Non si ha una tracciabilità dei positivi, non vengono sanificati i luoghi da loro frequentati, la città è lasciata sola e in balía di legittime paure e ansie diffuse, dinanzi a contagi che crescono sempre di più".

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