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Il turismo annientato dal Coronavirus: a Napoli persi 50 milioni tra marzo e aprile

La crisi economica derivante dal Coronavirus sta colpendo molti settori, tra i quali quello del turismo. A Napoli, nei mesi di marzo e aprile, si stima una perdita di 50 milioni di euro. “L’economia che ruotava attorno al turismo e al commercio ha preso sicuramente una mazzata, ma noi ripartiremo proprio da lì” ha detto il sindaco Luigi de Magistris.
A cura di Valerio Papadia
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L'Italia intera fa già i conti – e dovrà farli chissà ancora per quanto tempo – con la crisi economica derivante dal blocco di gran parte delle attività, causa emergenza Coronavirus. Uno dei settori più colpiti, visto il blocco degli spostamenti sul territorio nazionale e non, è senza dubbio quello del turismo. A Napoli si stima che il lockdown adottato per fermare la diffusione del Coronavirus abbia fatto perdere al settore del turismo, nei soli mesi di marzo e aprile (che non è ancora volto al termine) ben 50 milioni di euro. Una cifra che si avvicina alle centinaia di milioni se si estende il discorso a tutta la Campania. Solo a Napoli, e facendo soltanto riferimento alle festività pasquali appena trascorse, c'è stata una perdita degli introiti derivanti dal turismo di 3,5 milioni di euro rispetto al periodo di riferimento dello scorso anno. Nel 2019, infatti, proprio la Pasqua ha aperto la stagione del turismo, che si è consolidata ed è poi esplosa in estate, che aveva fatto registrare un notevole incremento rispetto all'anno precedente.

"Il governo deve dichiarare al più presto lo stato di crisi per il settore turistico perché questo è uno dei settori più colpiti ed è quello che ripartirà più lentamente, in quanto la gente avrà bisogno di un tempo psicologico per riabituarsi all'idea di spostarsi e viaggiare. Siamo anche un settore sul quale c'è grande incertezza sulle modalità della ripartenza" ha dichiarato Costanzo Iaccarino, presidente regionale di Federalberghi.

Secondo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto a Rainews24: "Napoli negli ultimi anni è stata la città che maggiormente è cresciuta per cultura e turismo. Per noi lo stop di questi settori è una grande botta perché quell'economia che ruotava attorno al turismo e al commercio ha preso sicuramente una mazzata, ma noi ripartiremo proprio da lì. Stiamo programmando l'estate mettendo al centro proprio la cultura che è arma di riscatto – ha affermato – ripartiremo dagli spazi della socialità, dalla bellezza e proveremo a dimostrare che stare all'aperto, finito questo momento di emergenza, sarà sicuro con tutte le cautele dovute ma Napoli ha spazi importanti. Siamo a lavoro sulla ripartenza perché aspettare renderebbe tutto più complicato".

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