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Covid 19

In Campania da lunedì arrivano 20.000 braccianti per la raccolta di frutta e verdura nei campi

Raccolta di frutta e ortaggi nei campi del Salernitano, in arrivo 20mila braccianti, per lo più immigrati. Il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca: “Già allertati, monitoreremo con sindaci e Asl l’afflusso dei lavoranti per evitare l’insorgenza di nuovi focolai da Covid-19”.
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Siamo nel mese di maggio, fa caldo la natura non aspetta: i campi coltivati danno – fortunatamente – i frutti sperati. Ma chi raccoglie ortaggi di stagione, i pomodori per le passate e per le pelate dell'industria conserviera della Campania, le melanzane, i meloni che sono di stagione? Il Coronavirus rischia di mettere in ginocchio il comparto agricolo, delicatissimo poiché già devastato anno dopo anno da prezzi da fame, concorrenza dall'estero, dal maltempo che devasta i campi. Qualche settimana fa, in pieno lockdown Covid19 era stata l'associazione di settore, Coldiretti, a porre il problema. Ora siamo a maggio e con la Fase 2 arrivano i lavoranti nei campi della Campania, con tutte le preoccupazioni che ci si può attendere in una fase simile. A confermare l'arrivo dei braccianti agricoli è  il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: "Avremo – dice circa 20.000 extracomunitari in arrivo da lunedì per lavorare e raccogliere nella Piana del Sele, in provincia di Salerno, zona Eboli".

Immigrati o meno poco importa ai fini del contenimento del contagio da Coronavirus: occorre un monitoraggio per evitare eventuali nuovi focolai in una zona, quella della provincia di Salerno, già duramente toccata dal Covid19 con la realizzazione di zone rosse durante il periodo di picco di casi. "Monitoreremo  – conferma De Luca – per evitare l'insorgenza di nuovi focolai con l'afflusso di questi lavoratori nei campi".  Il presidente della Regione ha confermato che la Fase 2 in Campania prevede  una serie di check ogni 14 giorni: "Lavoreremo in maniera chiara e ordinata facendo verifiche ogni 2 settimane. Primo appuntamento al 18 giugno perché il tempo di incubazione del virus è di due settimane, dunque abbiamo il dovere, e in Campania lo faremo in maniera ancora più rigorosa e puntigliosa, di fare ogni due settimane la verifica della situazione. Dobbiamo capire se ci sono state conseguenze in relazione alle decisioni prese di maggiore flessibilità, di apertura delle attività economiche, di maggiore possibilità di mobilità. Ogni due settimane dovremo fare una verifica perché se riemerge il contagio dobbiamo avere la capacità di intervenire subito".

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