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In Campania le imprese funebri ‘rifiutano’ vittime del coronavirus: protesta il sindacato

Pompe funebri che ‘rifiutano’ le vittime del coronavirus. La denuncia di Gennaro Tammaro, delegato campano per l’Eccellenza Funeraria Italiana (Efi): “Un diniego dettato soprattutto dalla paura di un contagio e che sta creando uno squilibrio insostenibile con chi invece continua a lavorare”. Nei giorni scorsi, diverse segnalazioni di cittadini su vicende del genere.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Imprese funerarie che rifiutano di effettuare operazioni funebri per i casi di coronavirus. E di conseguenza, un sovraccarico di lavoro per coloro che invece continuano a fornire prestazioni del genere. Lo denuncia Gennaro Tammaro, delegato campano per l'Eccellenza Funeraria Italiana (Efi). Già nei giorni scorsi vi erano state lamentele da parte di alcuni familiari di persone deceduti per casi di coronavirus, che lamentavano come non fossero in grado di trovare ditte funebri che provvedessero alle operazioni funebri per i propri cari.

"Ci arrivano ormai decine di segnalazioni di imprese campane che rifiutano più e più volte di effettuare le operazioni funebri per i casi di coronavirus", ha spiegato Tammaro, "Questo diniego, dettato soprattutto dalla paura di un contagio, sta creando uno squilibrio insostenibile con il carico che pende verso chi invece, per senso di dovere e collettività, continua a fornire i servizi indispensabili in questo momento storico. Ma non possiamo continuare così o altrimenti l'intero sistema rischia il collasso". Tammaro si è poi rivolto direttamente al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ed al governatore della Campania, Vincenzo De Luca: "In questo momento le imprese funebri che intervengono sui casi di morti per Covid-19 o per sospetto contagio da coronavirus si contano sulle dita. Queste ditte stanno chiedendo ai propri dipendenti uno sforzo lavorativo e psicologico non indifferente. Ma", ha proseguito Tammaro, "se questa situazione emergenziale si protrarrà ancora a lungo come sembra, non basterà questo impegno a salvarci da un’emergenza, anche sanitaria, legata al fatto che non siamo in grado di assolvere da soli a questa mole di lavoro".

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