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Covid 19

In Campania riprendono ricoveri e ambulatori. Ma ai pazienti non verrà misurata la febbre

All’interno della Regione Campania ripartono le elezioni di ricoveri e le attività ambulatoriali all’interno degli ospedali pubblici, in quelli classificati e nelle case di cura private convenzionate. Tra le misure di sicurezza che saranno adottate per evitare la diffusione del Coronavirus, però, non è prevista la misurazione della temperatura per coloro che accedono nei nosocomi.
A cura di Valerio Papadia
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La Fase 2 dell'emergenza Coronavirus, in Campania, comprende anche la riprese dell'elezione di ricoveri e le attività ambulatoriali all'interno degli ospedali pubblici, degli ospedali classificati e delle case di cura private accreditate all'interno del territorio regionale. La ripresa di queste attività è stata decisa, come si legge nella nota della Giunta Regionale della Campania, "in riferimento all'attuale andamento epidemiologico della pandemia, considerato che vi è da un lato la necessità di garantire a tutti i cittadini la prevenzione del rischio infettivologico e dall'altro l'esigenza di garantire una continuità dell'assistenza". Per questo motivo, si legge ancora, in particolare riferimento alle attività ambulatoriali, bisogna garantire l'adozione di misure particolari per evitare la diffusione del Coronavirus. Tra queste misure, che vengono specificate ancora nella nota, non c'è però la misurazione della temperatura di chi accede nei nosocomi per le suddette prestazioni.

Le misure di sicurezza da adottare in ospedali e case di cura

Come già ribadito, la Regione Campania indica tutta una serie di misure di sicurezza da adottare per evitare la diffusione del Coronavirus e non vanificare gli sforzi e i risultati conseguiti durante la Fase 1 della pandemia, ovvero quella di totale lockdown, dalla quale si uscirà, come è noto, il 4 maggio prossimo. Ecco quali sono le misure di sicurezza:

– favorire prevalentemente il sistema di prenotazione tramite Cup o online;
– favorire l'utilizzo della telemedicina o del consulto telefonico, al fine di limitare al minimo il tempo di permanenza all'interno della struttura sanitaria;
– prevedere la sanificazione straordinaria degli ambienti da utilizzare per l'erogazione delle attività ambulatoriali e della attività di ricovero;
– individuare opportuni percorsi per accedere ai luoghi di diagnosi e cura (con segnaletica/cartellonistica che consenta ai pazienti di permanere il meno tempo possibile all'interno della struttura;
– regolamentare le prenotazioni e gli ingressi per impedire il sovraffollamento degli spazi e delle sale d'attesa;
– far rispettare il divieto di permanenza nelle sale d'attesa degli accompagnatori dei pazienti, fatte salve specifiche indicazioni in favore di minori, disabili e non autosufficienti;
– utilizzare la cartellonistica per raccomandare le idonee misure di distanziamento interpersonale nelle sale d'attesa;
– comunicare il divieto di arrivo in anticipo rispetto all'orario di appuntamento, al fine di mantenere il distanziamento nelle sale d'attesa;
– disponibilità di disinfettanti per le mani per l'utenza in attesa;
– disponibilità di dispositivi di protezione individuale e sanificante per il personale;
– favorire quanto più possibile le misure di distanziamento interpersonale negli ambienti di diagnosi e cura di ricovero ospedaliero;
– disponibilità di dispositivi di protezione individuale e sanificane per i pazienti degenti;
– limitare l'ingresso dei visitatori nei reparti ospedalieri;
– garantire una idonea gestione dei rifiuti, inclusi i rifiuti ospedalieri.

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