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In manette la sorella e le cognate di Michele Zagaria: nuovo colpo ai Casalesi

In manette la sorella del boss Michele Zagaria e le tre cognate: da anni percepivano uno stipendio mensile di 2500 euro senza lavorare, grazie alle attività illecite del clan.
A cura di Valerio Renzi
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Un pesante colpo è stato inferto alla camorra dei Casalesi. Questa mattina sono state arrestate la sorella di Michele Zagaria, Beatrice Zagaria, le  cognate Francesca Linetti, moglie di Pasquale Zagaria, Tiziana Piccolo, coniugata e con Carmine Zagaria, e Patrizia Martino, moglie di Antonio Zagaria. La richiesta di custodia cautelare in carcere è arrivata al termine di un'inchiesta denominata Nereidi, condotta dalla DIA di Napoli sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.

Uno stipendio di 2500 euro per le donne del clan

Fermate nelle loro case a Casapesenna, San Marcellino e Castelvolturno, le quattro donne sono accusate di far parte organicamente dell'associazione criminale di stampo mafioso a cui capo c'è Michele Zagaria. A dimostrarlo prima di tutto lo stipendio che mensilmente ricevevano come dimostrato nel corso dell'inchiesta dall'organizzazione. In particolare Beatrice Zagaria – prendendo il posto della sorella Gesualda dopo il suo arresto nel 2015 – si sarebbe occupata di distribuire lo stipendio mensile ai familiari dei membri detenuti di tutto il clan, una retta pari ad almeno 2500 euro, e anche a quelli del gruppo affiliato facente capo ad Aldo Nobis.

Soldi in carcere per i membri detenuti del clan

Soldi che permettevano alle mogli e ai parenti dei detenuti di non lavorare, mantenendo al contempo uno stile di vita senza rinunce o preoccupazioni, nel tentativo di mantenere intatto il prestigio criminale del clan. La stessa Beatrice Zagaria si sarebbe occupata per l'accusa di far arrivare il denaro ai parenti detenuti, a cui si va ad aggiungere il denaro utilizzato per spostamenti e pernottamenti in occasioni delle visite. L'inchiesta, che ha trovato elementi probatori grazie alle intercettazioni, è partita dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

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