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In Marocco è rivolta: “Non vogliamo le ecoballe italiane”

Protesta contro l’arrivo di una nave con 2.500 tonnellate di ecoballe da incenerire. E c’è il fondato sospetto che si tratti dei rifiuti provenienti dal sito di stoccaggio di Taverna del Re.
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Le ecoballe di Taverna del Re a Giugliano (Napoli)
Le ecoballe di Taverna del Re a Giugliano (Napoli)

Il Marocco non vuole le ecoballe italiane. Che potrebbero essere proprio quelle che la Regione Campania vuole smaltire da Taverna del Re. Insomma, è rivolta tra le associazioni ecologiste dello stato nordafricano che si ribellano all'arrivo dall'Italia di circa 2.500 tonnellate di involucri di rifiuti da incenerire all'interno di un cementificio a Settat.

Non vi è conferma ufficiale che si tratti delle ecoballe di immondizia ‘made in Napoli', tuttavia si sa per certo che si tratta di un «una grande nave nel porto di Jorf Lasfar», lo scrive il sito d'informazione Hespress. E i tempi coincidono con lo sgombero del sito di stoccaggio a nord di Napoli, nell'area del Giuglianese. Il centro regionale per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile di al Jadida ha diffuso – lo scrive l'agenzia di stampa internazionale Nova – un comunicato stampa nel quale condanna "il trasporto via nave dall'Italia verso il Marocco di carichi di spazzatura e di rifiuti pericolosi in balle di plastica tra cui residui di copertoni d'auto: cio' rappresenta un danno per la salute e per l'ambiente". Sono previste ulteriori proteste in questi giorni.

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