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“In questa libreria non vendiamo il libro di Francesco Schettino”: la foto è virale

Una libraia di Livorno ha deciso di non vendere il libro di Francesco Schettino, condannato in primo grado a 16 anni per il naufragio della Costa Concordia, affiggendo un cartello alla sua libreria. La foto ha fatto il giro del web, raccogliendo molti consensi ma anche qualche critica.
A cura di F.L.
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Un cartello affisso alla vetrina: "In questa libreria non vendiamo il libro di Francesco Schettino". È bastato questo alla titolare di una libreria di Livorno per far parlare di sé giornali e social network. Con un consenso pressoché unanime intorno alla decisione, a parte qualche critica da chi ha visto nel gesto "una trovata pubblicitaria".

Lei è Cristiana Ricci, ed è la titolare insieme al padre della "Libreria Marradi" di Livorno. Dopo aver saputo della pubblicazione del libro sul naufragio della Concordia scritto dall'ex comandante Francesco Schettino, condannato in primo grado a 16 anni per l'episodio, ha deciso di non venderlo come "segnale di solidarietà alle famiglie delle vittime". Proprio quelle alle quali Schettino ha detto di aver dedicato il suo racconto su quanto accaduto la notte del 13 gennaio 2012, dal titolo "Le verità sommerse". La 25enne Cristiana ha scelto di rinunciare ai possibili guadagni di quello che potrebbe essere un caso editoriale, e ha invitato anche tutte le altre piccole librerie d'Italia a seguire il suo esempio: "Diciamo no ad un guadagno fondato sulla morbosità nei confronti di una tragedia".

La libreria espone un cartello: "Non vendiamo il libro di Schettino"

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Il web, dove le foto del cartello affisso alla libreria hanno iniziato a fare il giro, sembra appoggiare pienamente la scelta della libraia. Sulla pagina Facebook "Sei di Livorno se…", dove è apparsa la foto del cartello, molti plaudono alla decisione, anche se non mancano le critiche: c'è chi sostiene che una libreria dovrebbe vendere ogni tipo di libro e chi accusa Cristiana di essersi fatta pubblicità in questa maniera.

La titolare però non fa una piega: rivendicando "il lusso della libertà di scelta, del no ad un libro di cui non condividiamo l’etica", afferma di aver voluto affiggere il volantino nn per farsi pubblicità, ma per invitare chi ha intenzione di acquistare il libro di Schettino a rivolgersi altrove. E a chi le dice che forse era inutile farlo, lei ribatte ricordando tutta l'attenzione morbosa sorta intorno al naufragio della Concordia subito dopo la tragedia, nella quale, è bene sempre ricordarlo, morirono 32 persone.

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