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In vendita l’appartamento di Garibaldi a Napoli (ma non lo vuole nessuno)

Da un anno è sul mercato, con un costo di 4 milioni di euro, l’appartamento di Palazzo Doria D’Angri dal quale Garibaldi si affacciò per proclamare l’annessione del Regno delle Due Sicilie all’Italia. Nonostante l’inestimabile valore storico e quello di mercato, la dimora garibaldina non ha incontrato l’interesse di nessun acquirente.
A cura di Angela Marino
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Vendesi appartamento a Napoli: 6 vani al centro storico, 1050 metri quadri, sei locali. Palazzo Doria d'Angri. Costo: 4 milioni di euro. Insomma, non esattamente una palazzina popolare, anche perché dal balcone dell'edificio settecentesco fu nientemeno che Giuseppe Garibaldi ad affacciarsi. Era il 7 settembre 1860, quando, dal signorile palazzo nel cuore di Napoli, acclamato dai napoletani, Garibaldi proclamò l'annessione del Regno delle Due Sicilie all'Italia.

L'inserzione di vendita della dimora garibaldina è apparsa circa un anno fa, quando i locali all'ultimo piano del palazzo Doria d'Angri, costruito da Vanvitelli, a piazza Sette Settembre, sono stati messi in vendita. Sarà anche vero che il mercato immobiliare non è nel suo periodo più felice, ma da un anno a questa parte nessuna offerta è stata avanzata per la nobile residenza napoletana di palazzo Doria d’Angri, neanche da parte di eruditi cultori della storia italica.

L'edificazione de palazzo fu ordinata nel 1755 da Marcantonio Doria, che, per ritardi burocratici, non poté vedere l’inizio della costruzione. Fu quindi figlio Giovan Carlo a proseguire il disegno del padre che venne affidato all’architetto Luigi Vanvitelli. Ultimato nel 1769 il progetto vide l'inizio dei lavori che subirono un rallentamento in seguito alla morte dello stesso Vanvitelli, Ne proseguì l'opera il figlio Carlo. Accanto ai due architetti Vanvitelli, inoltre, si alternarono anche Ferdinando Fuga, ce Mario Gioffredo. Storicamente, il palazzo è ricordato perché nel 1860 vi alloggiò Garibaldi che dal balcone, come celebrato dall’epigrafe affissa sulla facciata, diede l'annuncio dell’annessione del Regno delle Due Sicilie all’Italia. Era il 7 settembre, data che diede anche il nome alla piazza.

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