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Incendio Avellino, lunedì 16 settembre scuole aperte. Vietato mangiare frutta, latte e uova prodotti in zona

Secondo la prima relazione dell’Arpac consegnata alla Prefettura di Avellino “non si evidenziano sforamenti dei valori di pm10 e pm 2.5, polveri sottili ed ultrasottili” dopo il grosso incendio alla Ics di Pianodardine. Le scuole saranno aperte, tuttavia è stato disposto il divieto divieto di raccolta e consumo di frutta e ortaggi e di utilizzo di latte e uova prodotti nelle aziende zootecniche ed avicole.
A cura di Redazione Napoli
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L'incendio di Avellino in località Pianodardine
L'incendio di Avellino in località Pianodardine

Domani lunedì 16 settembre scuole aperte regolarmente ad Avellino: il raggio dell'area a rischio si è ridotto da 15 a 9 comuni e l'Asl locale ha diramato l'allerta con una serie di prescrizioni che i sindaci del capoluogo insieme ad, Atripalda, Aiello del Sabato, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Montefredane, Montoro, e San Potito Ultra dovranno tradurre in un'ordinanza, per prevenire i rischi derivati dall'incendio di venerdì scorso che ha distrutto la Ics di Pianodardine.

Il rogo di materiali plastici  nella fabbrica di recipienti per batterie ha causato una densa nube nera i cui effetti si sono avvertiti a chilometri di distanza. Oggi il prefetto di Avellino, Maria Tirone, ha riunito il centro di coordinamento soccorsi per analizzare i primi dati forniti dall'Arpac che escludono la presenza di agenti inquinanti nell'aria oltre i livelli di tollerabilità. Nella relazione consegnata al prefetto «non si evidenziano sforamenti dei valori di pm10 e pm 2.5, polveri sottili ed ultrasottili». Il monitoraggio tuttavia continuerà nei prossimi giorni. Nel frattempo, in base alle disposizioni dell'Asl, sarà istituito il divieto di raccolta e consumo di frutta e ortaggi; di utilizzo di acque attinte da pozzi per uso irriguo e di alimentazione zootecnica; di pascolamento sull'intero territorio comunale; di utilizzo di latte e uova prodotti nelle aziende zootecniche ed avicole, anche se di autoconsumo. Nei tre giorni di allarme si sono diffuse, soprattutto via social, notizie infondate e allarmistiche sulle quali la polizia postale sta indagando per procurato allarme.

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