Incendio al campo rom di Casalnuovo. Si indaga sull’origine: forse è doloso
Vasto incendio poco dopo le 18.30 del 18 luglio 2016 al campo rom di Casalnuovo, comune dell'hinterland Nord di Napoli, che dista poco meno di 15 minuti dall'aeroporto cittadino di Capodichino. Ancora non sono note le origini del rogo che ha sviluppato una densa colonna di fumo, probabilmente frutto del rogo degli pneumatici accatastati a centinaia, insieme ad altro materiale di risulta, a baracche e a materiale plastico. A quanto si apprende nessuno sarebbe rimasto ferito o intossicato nel rogo, anche perché gli abitanti del campo erano stati allontanati alcuni giorni fa da un'operazione delle forze dell'ordine e vi erano rimaste solo un centinaio di persone, tra cui circa la metà minori. La lunga colonna di denso fumo nero lunga centinaia di metri, accompagnata da un intenso odore di plastica bruciata ha invaso anche i paesi limitrofi ed era distintamente visibile anche da Napoli città, perfino dall'uscita della Tangenziale. Si sono udite delle forti esplosioni, con tutta probabilità dovute alle bombole del gas presenti nel campo. Sempre nello stesso lasso di tempo a Napoli centro, un altro rogo, di entità minore, al corso Novara, dove invece è andato a fuoco un immobile adibito a deposito.
Incendio al campo rom di Casalnuovo, la situazione aggiornata
Sul posto le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che hanno lavorato tutta la notte nelle operazioni di spegnimento, con autobotti ed escavatori, aiutati da decine di cittadini della zona che si sono visti le case invase dal fumo e minacciate dalle fiamme. L'area occupata dal campo rom confina con il Centro Commerciale Meridiana, dove si trova tra l'altro anche l'Ikea. L'area commerciale al momento non è interessata dalle fiamme. Secondo una testimonianza raccolta da Fanpage.it l'origine del rogo sarebbe dolosa, alcuni abitanti del campo hanno raccontato di aver visto un furgone bianco fermarsi, gettare benzina da alcune taniche e poi appiccare le fiamme.
Il sindaco Massimo Pelliccia: “Ci auguriamo venga sequestrata tutta l’area”
“Un vero e proprio disastro ambientale – ha dichiarato il sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia, presente tutta la notte sul luogo dell’incendio – siamo a lavoro ininterrottamente per governare il fenomeno e per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Un vero e proprio scempio – ha aggiunto il primo cittadino – questo soprattutto alla luce delle varie segnalazioni che il nostro ente ha fatto pervenire alla vicina città di Afragola, visto che tutta l’area interessata ricade su territorio afragolese. Casalnuovo paga solo le spese di queste disastro nonostante, nel tempo, siano state attivate tutte le procedure per evitare che quello che è accaduto si manifestasse. Purtroppo tutte le nostre preoccupazioni si sono rivelate cariche di fondamenta”.
Questa mattina incontro in Prefettura per gestire l'emergenza: al tavolo, convocato dal Prefetto Pantalone a seguito delle richieste dei Comuni, hanno preso parte il sindaco di Casalnuovo insieme a Domenico Tuccillo, sindaco di Afragola, ed il vice Prefetto per la Terra dei Fuochi Donato Cafagna. Concreto l’impegno della Prefettura: «Potenzieremo i controlli, anche attraverso l’imminente impiego delle forze militari, in particolare incidendo sulle aree oggetto dell’incendio». Nel mirino dei controlli, dunque, tutta l’area vesuviana, quella acerrana (di cui fanno parte i Comuni di Casalnuovo, Acerra, Caivano, Casoria ed Afragola) e l’area giuglianese. La decisione concordata dal tavolo servirà a monitorare costantemente la vasta area colpita dalle fiamme ed anche ad evitare una nuova introduzione nella zona da parte dei nomadi. Avviato dal tavolo anche la discussione circa la bonifica: «una bonifica necessaria che servirà a tutelare tutte le popolazioni delle aree coinvolte», ha dichiarato Pelliccia.