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Incendio nell’Oasi dei Variconi, a fuoco le strutture in legno della Riserva Naturale

Fiamme nell’Oasi dei Variconi: a fuoco le strutture in legno all’interno della Riserva Naturale. La rabbia del presidente Giovanni Sabatino: “Resta forte il mio rammarico, ma anche la forza di andare avanti. Lo dobbiamo a tutte le persone perbene”. La Riserva Naturale, che si estende su oltre 1540 ettari di terreno, è protetta dal 1993.
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A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'Oasi dei Variconi bruciata nella notte tra il 22 ed il 23 aprile.
L'Oasi dei Variconi bruciata nella notte tra il 22 ed il 23 aprile.

Vandali in aziona nell'Oasi dei Variconi: ignoti, hanno dato fuoco alle strutture in legno nella notte tra lunedì 22 aprile, Lunedì in Albis, e mercoledì 23. Lo ha denunciato, una volta scoperti i cumuli di cenere, Giovanni Sabatino, Presidente dell'Ente Regionale Riserva Naturale Foce del Volturno, Costa di Licola, Falciano. L'incendio delle strutture è avenuto all'interno dell'Oasi dei Variconi, nonostante fossero ancora in corso in questi giorni i lavori di ripristino.

L'Oasi dei Variconi, che si trova alla voce del fiume Volturno, è una delle più importanti riserve naturali del territorio, e forma assieme alle pinete di Castelvolturno, il Lago di Patria, la zona costiera di Licola e la zona delle Soglitelle, un immenso patrimonio naturale, protetto dal 1993 ed esteso su 1.540 ettari di territorio tra le province di Caserta e di Napoli, dove trovano anche riparo diversi uccelli migratori. Insomma, un vero e proprio "polmone verde" della regione, tutelato da apposite leggi e che solo l'inciviltà degli umani rischia di vanificare. Duro il commento di Giovanni Sabatino, presidente dell'Ente Regionale, che ha commentato le immagini delle strutture bruciate in maniera molto aspra:

"Questa notte sono state incendiate tutte le strutture all'interno dell'Oasi dei Variconi nell'Ente Riserve Foce del Volturno Costa di Licola Lago di Falciano, il tutto nel mentre erano ancora in corso i lavori di ripristino. Dico io, ma perché, ma perché? Resta forte il mio rammarico, ma anche la forza di andare avanti. Lo dobbiamo a tutte le persone perbene".

Al momento non si sa chi possa esserci dietro il rogo, sebbene appare quasi chiaro che si sia trattato di un gesto doloso (come sembra dalle stesse parole di Giovanni Sabatino) e non di un "incidente", con quest'ultima pista che appare anzi molto remota. Quel che è certo è che le fiamme hanno vanificato i lavori svolti finora per assicurare a chi volesse visitare la Riserva Naturale di poterlo fare in tutta comodità attraverso sentieri in legno ben definiti e ad impatto zero per l'ambiente.

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