Inchiesta sul voto di scambio, indagato il sindaco di Maddaloni
![Andrea De Filippo, sindaco di Maddaloni. [Foto / De Filippo Sindaco - Maddaloni nel cuore]](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/4/2018/12/andrea-de-filippo.jpg)
CASERTA – Bufera giudiziaria su Maddaloni, nel casertano: è notizia di questa mattina che il sindaco del popoloso comune alle porte di Caserta, Andrea De Filippo, risulta indagato a piede libero in un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L'accusa è di quelle peggiori: soldi in cambio di voti. In manette è finita invece Teresa Esposito, candidata alle ultime elezioni amministrative di Maddaloni in una lista civica a sostegno proprio di De Filippo. Assieme alla donna sono stati arrestati anche i suoi fratelli, tradotti ai domiciliari, e la madre: l'accusa è quella di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso.
Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, sarebbero stati soldi, promesse di posti di lavoro e perfino cresime senza aver frequentato i corsi, in cambio di voti. Stamattina il blitz degli agenti della squadra mobile di Caserta, che ha perquisito anche l'abitazione del sindaco di Maddaloni: lo stesso primo cittadino del comune casertano, secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato attivamente promettendo controlli "vessatori" verso una ditta di distribuzione di gas in cambio di voti da parte di un'altra azienda dello stesso settore, che in pratica voleva battere una diretta concorrente barattando in cambio il voto dei propri dipendenti.
Cresime senza corsi in cambio dei voti
L'aspetto forse più incredibile della vicenda è sicuramente quello relativo al sacramento della cresima. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, un intermediario dell'ex-consigliera comunale Teresa Esposito (sorella di Antonio, considerato un boss di camorra), e grazie all'intervento di un parroco di Arzano, nel napoletano, avrebbe fatto ottenere il sacramento della cresima ad almeno venti persone di Maddaloni, senza frequentare alcun corso: in cambio, tutti loro avrebbero poi dovuto dare il proprio voto di preferenza proprio alla Esposito.