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Inchiesta Why Not, assolti i giudici di Catanzaro: “Nessun complotto contro de Magistris”

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Salerno, confermando così quella di primo grado, nei confronti dell’ex procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone e dell’avvocato generale Dolcino Favi per i reati di abuso d’ufficio. I due avevano adottato provvedimenti atti a sollevare dalle inchieste Why Not e Poseidone l’ex pm Luigi de Magistris, ora sindaco di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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La VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Salerno che aveva dichiarato il non doversi procedere per la prescrizione dei reati di abuso d'ufficio contestati all'ex procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone e all'avvocato generale Dolcino Favi che avevano adottato provvedimenti atti a sollevare dalle inchiesta Why Not e Poseidone Luigi de Magistris, ex pm e adesso sindaco di Napoli. È stata così confermata la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Salerno, che aveva assolto i due magistrati di Catanzaro, dichiarando legittimi i provvedimenti adottati nei confronti dell'ex pubblico ministero e attuale primo cittadino di Napoli.

La sentenza della Corte di Cassazione mette così fine a un contenzioso iniziato nel 2007, quando de Magistris denunciò ripetutamente che le inchieste Why Not e Poseidone gli erano state sottratte illecitamente. Al 2008 risale invece il procedimento giudiziario vero e proprio, con le perquisizioni delle forze dell'ordine negli uffici della Procura di Catanzaro. Nacque così uno scontro tra la Procura calabrese e quella di Salerno nel quale dovette intervenire, per placare gli animi, anche l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nell'ambito del contenzioso, Luigi de Magistris venne anche rinviato a giudizio, nel 2017, per diffamazione nei confronti del presidente della Sezione Penale del Tribunale di Crotone Abigail Mellace e del marito Maurizio Mottolo di Amato. Quando l'attuale sindaco di Napoli era pubblico ministero a Catanzaro, avrebbe espresso considerazioni a mezzo stampa sui due.

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