Incidente ad Acerra, oggi a Casalnuovo i funerali delle due vittime
Si terranno oggi a Casalnuovo i funerali delle vittime del terribile schianto avvenuto sulla A 23 il pomeriggio dello scorso 15 agosto in direzione Acerra. Nella chiesa di San Nicola nella frazione di Licignano, a Casalnuovo, parenti e amici daranno l'ultimo saluto a Raffaella Ciardiello e Antonella Renga, madre e moglie di Raffaele Iazzetta, alla guida della Ford Focus che lo scorso sabato si è schiantata contro un tir. La cerimonia funebre inizierà alle 12. Con tutta probabilità i corpi delle due donne verranno cremati per essere poi sepolti a Casalgrande, in Emilia, dove la famiglia Iazzetta viveva.
Superato lo choc, Raffaele Iazzetta ha chiesto di vedere le figliolette di 12 e 8 anni, ricoverate all'ospedale Santobono di Napoli. Le piccole erano state soccorse subito dopo l'impatto dai paramedici del 118. I sanitari avevano estratto i corpi dalle lamiere, traendo in salvo le due bambine che da subito erano apparse in condizioni gravissime. I medici non si sono ancora pronunciati sulle loro condizioni. Per ora, le piccole sono tenute in coma farmacologico. Iazzetta ha visitato le figlie al loro capezzale, prima di raggiungere la sorella nella sua casa a Casalnuovo, dove per ora è ospite. Il 46enne, risultato positivo al test tossicologico eseguito subito dopo l'impatto è stato denunciato dalla competente Procura per omicidio colposo. Nel sangue dell'uomo sono state trovate tracce di sostanze cannabinoidi.
Il tragico incidente, avvenuto intorno all'una e 30 del pomeriggio, ha coinvolto con anche un tir. L'auto di Iazzetta vi è andata a sbattere contro dopo aver mancato uno stop, avvitandosi poi in una carambola rivelatasi mortale per le due donne. L'unico superstite illeso della famiglia Iazzetta – che quel giorno raggiungeva i parenti dall'Emilia per il Ferragosto , la termine di un viaggio cominciato alle 3 del mattino – è lo stesso guidatore. Raffele Iazzetta nega fermamente, tuttavia, di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, come invece rivelerebbero i test. Lo stato di alterazione causato dall'assunzione di cannabis, risulta infatti una pericolosa aggravante per la posizione giudiziaria di Iazzetta.